SARO, SEI TUTTI NOI

“Abbiamo fatto molti sbagli per i quali non riusciamo a dormire la notte. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità…” duro, diretto, e molto autocritico il commento di Rosario Bucolo ai microfoni delle emittenti televisive dopo Catania-Bisceglie. E in quelle interviste Saro, da catanese vero, arrabbiato, non fa sconti a nessuno, evidenziando come gli stessi giocatori abbiano avuto grosse responsabilità nelle débâcles inaspettate degli ultimi mesi, ma allo stesso tempo, di come tutta la squadra sia realmente dispiaciuta per non essere riuscita a fare meglio.

“Lo spogliatoio è rotto? Qua non dormiamo la notte”, perché la voglia di ripartire c’è, la voglia di “mettere il turbo” per questo finale di stagione e affrontare i play-off da squadra vera e cattiva, non manca di certo. E allora cosa non va? Le cause di questo male, di un gruppo che cade quando dovrebbe accelerare verso la promozione, non sono state trovate, ed ecco che la frustrazione sfocia negli atteggiamenti poco consoni di alcuni calciatori.

Una rabbia distruttiva che pure significa voglia di “esserci e metterci la faccia” e che, per questo, dovrebbe essere incanalata e sfruttata meglio in campo in termini di cinismo e dinamismo. Elementi venuti a mancare in tutte le gare che avrebbero dovuto portare alla famosa “svolta” ma che adesso devono essere ritrovati.

Un vulcano in piena eruzione, Rosario, che si spera trasmetta ai compagni quella voglia di non mollare mai, quella voglia di rinascere dalle proprie ceneri che solo un catanese come lui può possedere. E di cui speriamo si imbevano non solo i giovani, ma anche coloro i quali hanno finora “tirato la carretta”, perché la Serie B è troppo importante per una piazza che in questi anni ha sofferto così tanto.

Simone Caffi

(fonte immagine: calciocatania.it )

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