QUEL “DANNATO CAMBIAMENTO” CHIAMATO NOVELLINO

La domenica calcistica appena trascorsa è una di quelle giornate destinate a rimanere indelebili in ogni mente del tifoso rossazzurro. Una di quelle occasioni fatte di mille colori e di sensazioni fulminee, intense e dal sapore unico. Dopo tantissimo tempo, infatti, è scesa in campo una squadra che ha finalmente capito e cavalcato gli animi catanesi, riuscendo a ribaltare il risultato in maniera quasi insperata dopo scampoli di partita spenti e sottotono.

Facendo un passo indietro, neanche una settimana fa la piazza etnea viveva un silenzio assordante. Un momento che ha fatto da sfondo ad una serie di sensazioni dai tratti amari e spiacevoli in città. E il primo a prenderne atto è stato il tecnico Walter Novellino, un uomo capace di farsi interprete dei sentimenti e del sentire dei tifosi, talmente coraggioso e carismatico da mettere in atto quello che tutti volevano vedere: un dannato cambiamento. Parola troppo facile e abusata a dirsi questa, difficile da applicare e ancor più ardua da attuare concretamente nel modo più corretto. Ma Novellino ha avuto la forza di farlo davvero nonostante sia – nel club, si intende – l’ultimo arrivato.

Fuori Pisseri e dentro Bardini, out Di Piazza e Angiulli e largo a Brodic, Sarno, Rizzo e Manneh. Il messaggio è stato chiarissimo: dentro i giovani e chi suda la maglia, fuori chi non si sbatte e non dà tutto in campo. L’ex tecnico della Samp non guarda in faccia nessuno e se ne assume in toto le responsabilità. Al termine della gara vinta contro il Bisceglie ha dichiarato di aver solamente sposato una causa vinta, perchè – a detta sua – i giovani alla lunga ti danno molto. Bellissime parole, vere e stracolme di ragione, aldilà del risultato. Sì, perchè a dieci minuti dalla fine e sullo 0-1 Bisceglie, ogni tifoso del Catania era comunque al fianco del grande condottiero e dei suoi ragazzi: al gol del pareggio la fibrillazione e per il 2-1 è letteralmente esploso un mix di emozione, gioia e anche qualche rimpianto per non pensato prima a questo cambio in panchina.

Domenica non ha vinto soltanto squadra, ma un’intera causa che ha accomunato tutta la città di Catania, rispecchiata e portata avanti con orgoglio da Novellino, quasi in lacrime a fine partita e visibilmente provato dall’emozione per l’accoglienza della piazza al suo arrivo. Lui che non è giunto sin qui per un semplice lavoro, ma per una “missione rossazzurra” che dovrà portare all’ennesimo assalto alla Serie B. E allora, adesso più che mai, tocca essere tutti uniti sotto la guida del Condottiero Monzòn. Perchè stavolta Catania può ricominciare davvero a sognare.

(Fonte foto: In qualunque categoria. Catania nel cuore)

Marcello Mazzari

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