2020, ALIAS ANNO ZERO

Sarà ricordato come l’anno più funesto dal dopoguerra ai giorni nostri. Flagellato dall’emergenza Covid-19, il 2020 ha messso in ginocchio gli equilibri del mondo intero, distruggendo in primis vite umane e in secondo luogo causando una crisi socioeconomica senza precedenti. Lo sa bene anche il mondo del calcio: stadi desolatamente vuoti, campionati sospesi, partite rinviate, club a corto di entrate finanziarie. Dinamiche che, inevitabilmente, ha dovuto affrontare anche il Calcio Catania. Eppure, quasi paradossalmente, il 2020 dei rossazzurri si potrebbe definire l’anno della rinascita. L’anno zero, insomma.

I presupposti, tuttavia, non erano dei migliori. Sul campo, fino alla sospensione dei campionati causa Covid-19, la squadra arranca sotto la guida tecnica di uno stoico Cristiano Lucarelli. Ma la partita più importante si gioca fuori dal terreno verde di gioco. L’insostenibile situazione debitoria, unita alla crisi finanziaria delle società gestite dall’ex patron Nino Pulvirenti, fa a un certo punto temere il peggio. Si entra in un limbo da cui sembra impossibile uscire. A decidere le sorti del club di via Magenta subentra quindi il Tribunale per mezzo della pubblicazione di un vero e proprio bando d’asta.

Nel frattempo, numerosi imprenditori e uomini di sport locali mettono insieme le loro forze per dare vita ad un Comitato (poi evoluto in una s.p.a chiamata Sigi) che potesse prevelare la società e salvare così la storica matricola 11700 dallo spettro del fallimento. Si arriva così al fatidico 23 luglio: la Sigi si aggiudica l’asta e diventa nuova proprietaria del Calcio Catania. Un’impresa storica, uno sforzo economico enorme che salva una storia di 74 anni e restituisce nuova linfa ad una piazza in preda alla rassegnazione.

Può così cominciare una nuova era. Anche se la situazione debitoria ereditata resta drammatica. Nonostante le difficoltà, tuttavia, la Sigi riesce a fare di necessità virtù costruendo una squadra di tutto rispetto per la categoria. Inizia il campionato e il team affidato al tecnico ex Potenza, Giuseppe Raffale, parte col piede sull’acceleratore.

Intanto in città, con andamento lento ma inesorabile, inizia a farsi sempre più insistente un nome: è quello dell’avvocato americano Joe Tacopina, già in passato al timone di Bologna e Venezia. I suoi frequenti viaggi sotto il vulcano sono sintomo di un interesse concreto. C’è apertura da entrambe le parti. Si arriva così all’offerta ufficiale, corredata da progetti moderni e ambiziosi che entusiasmano la piazza. La trattativa con Sigi è lunga ed estenuante. Nel frattempo, sul campo, la formazione di Raffaele inaugura un trend positivo che la conduce verso le posizioni di vertice. A tenere banco c’è anche la questione terreno, con la compagine etnea più volte costretta a giocare le partite casalinghe a Lentini a causa delle lacune strutturali del manto erboso del “Massimino”.

In un battito di ciglia si arriva a dicembre. Gli alberi di Natale sono già in bella vista quando ci si avvicina allo snodo tanto atteso. È il 29 dicembre quando, con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, l’avvocato Ferraù (membro di spicco di Sigi) comunica il raggiungimento dell’accordo. Joe Tacopina sarà il nuovo proprietario, nonchè presidente, del Catania.

Antonio Longo

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