LA STORIA È 1946!

Gli appena trascorsi mesi estivi hanno visto il futuro del Calcio Catania più in bilico che mai, stringendo la città intera sotto la dicitura di 5 cifre, difese con le unghie e con i denti, gridate sotto un sole cocente di pieno Luglio, uscendo vittoriosi dalle aule del Tribunale quando il gruppo Sigi rilevava le quote sociali di maggioranza: missione compiuta. La matricola 11700 è salva.

Se il salvataggio in extremis della matricola è motivo più che giusto da festeggiare, al contrario, invece, non va confusa né identificata come sinonimo di storia del Catania. La società, infatti, ha radici per più cronologicamente distanti dell’assegnazione delle matricole, avvenuta solo nel 1970, quando le società calcistiche, ora costituite sotto la veste di Spa, vennero identificate secondo numerazione crescente.

La fondazione della società attuale, infatti, risale al 1946, ben più di vent’anni prima, quando a seguito del secondo conflitto mondiale il club venne rifondato dalle ceneri della precedente realtà societaria, poiché, come la gran parte di quel momento storico, fortemente legate all’impronta o alla denominazione fascista. Precisamente, fu nel 1929 che a Catania venne fondato un club professionistico che vedeva confluire le numerose realtà calcistiche diffuse e sparse nel territorio, durato appunto fino al 1944, anno dello scioglimento a cui seguì la rifondazione dell’attuale denominazione Calcio Catania 1946.

Di quelle differenze che non sono soltanto formali, ma che traducono quelle che sono le proprie radici, e le proprie tradizioni e la propria appartenenza: un po’ come distinguere la data di nascita con quella del conseguimento di una laurea quella nuziale. Non ci sarebbe alcun 11700 senza quell’altro “numero”, il 1946, che poi, per un catanese, è tutto fuorché una serie di cifre messe l’una dietro l’altra.

Gabriele Di Mauro

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