DA FIGLIUOL PRODIGO A CONDOTTIERO: NEL SEGNO DI PAOLUCCI

Catania ha diritto di tornare a sognare!“. Le parole di Michele Paolucci si fanno subito sentire chiare e forti. Come? Attraverso i gol ovviamente. Ne aveva messi a segno già 9 nella prima esperienza rossazzurra, quella in cui giunse solamente in prestito secco. Lo Monaco, quella volta, rimase con l’amaro in bocca perché, purtroppo, non avrebbe potuto acquistarlo.

L’anno seguente Paolucci si recò in quel di Siena e, scherzo del destino, segnò un gol proprio al Catania. Uno di quelli che fa più male: negli ultimi minuti di partita, a completare una controrimonta dei padroni di casa a danno degli ospiti. Ma già in quell’occasione, Michele dimostrò tutto il suo affetto ed il suo rispetto per una piazza che gli aveva dato tanto non esultando.

Così la carriera di Paolucci continuò a svolgersi lontano dalle falde dell’Etna, ma non riuscì mai a decollare. Alcuni anni dopo tornò a Catania da avversario in Coppa Italia. Segnò ancora una volta ed anche lì non esultò, manifestando tutto il suo dispiacere per la difficile situazione dei rossazzurri, culminata poi con la retrocessione in B. Ed anche quella volta l’attaccante espresse il proprio rammarico via social network.

Insomma: si sentiva nell’aria che Paolucci, prima o poi, avrebbe dovuto ricalcare il verde del “Massimino”. L’anno scorso fu molto vicino al ritorno, ma la società di Via Magenta non chiuse l’affare. Così Michele ha dovuto aspettare altri 365 giorni per riabbracciare i tifosi rossazzurri.

Finalmente torno a casa“. Già, Paolucci torna laddove aveva fatto tanto bene otto stagioni prima. Un trentenne con un fisico da ventenne, uno stato di forma impressionante, ma soprattutto una voglia matta di riportare il Catania in alto. Ha cominciato benissimo: sempre in gol nelle amichevoli; già due reti in altrettante partite ufficiali. Sabato ci sarà l’esordio in campionato, contro la Juve Stabia. Paolucci è pronto a sfondare ancora la rete avversaria e a cominciare la scalata col suo caro vecchio Catania. Il figliuol prodigo diventa condottiero.

Federico Fasone

 

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