CATANIA, SEI BRUTTO CHE FAI MALE

Catania-Casertana è la solita partita dei rossazzurri: lenti, prevedibili ed indisponenti. Giuseppe Pancaro torna a schierare il suo monotono 4-3-3, con Nunzella unico uomo a mettere il pallone in mezzo, Russotto ad aggirare la difesa e Calil punto di riferimento. Insomma, non ci sono novità ed il primo tempo lo dimostra. Il Catania gioca di rimessa, senza grandi idee e troppo precipitoso quando deve ripartire. Molti errori di posizione, diversi passaggi imprecisi e nessun tiro ad insaccarsi in rete. L’unico tentativo degno di nota è quello di Calil al 16’, che però spara in faccia a Gragnaniello. La Casertana, invece, è molto più incisiva. Solamente due tiri da parte dei campani: il primo al 4’ con Mangiacasale, che coglie la traversa dopo una deviazione decisiva di Liverani; ma soprattutto De Angelis trova il vantaggio al 31’ con un colpo di testa sugli sviluppi di una punizione, sulla quale la retroguardia rossazzurra dimostra di avere più di una colpa. La prima frazione di gioco termina così.

Nel secondo tempo Pancaro decide di cambiare: entrano in campo Falcone e Lupoli al posto di Calderini e Musacci, autori di una partita disastrosa. La sostanza, però, non cambia neanche quando al 58’ la Casertana resta in dieci uomini per l’espulsione di Bonifazi. I padroni di casa non ne approfittano, incapaci di sfruttare i metri lasciati dagli avversari. Ci provano Falcone e Calil di testa, ma non impensieriscono più di tanto Gragnaniello. La Casertana aspetta e perde tempo perché in fondo le sta bene così. Il vero show del match proviene dagli spalti, laddove i tifosi si danno a degli “olè” ed intonano cori di contestazione contro squadra ed allenatore. Quest’ultimo, infatti, non riesce ad infondere quella cattiveria necessaria a riprendere una partita che, per la sola superiorità numerica, sarebbe stata ribaltata senza troppi problemi.

Giocatori per niente incisivi quelli del Catania, che cercano il lancio lungo “alla disperata”, ma non trovano mai il modo di far male. La partita si chiude sullo 0-1 per la Casertana e lo stadio decide di essere spietato. I fischi sono assordanti, mentre il Catania sprofonda ancor di più nella bassa classifica. Gli etnei, inoltre, non riescono a segnare da più di 360 minuti. Numeri spaventosi per una squadra che, almeno sulla carta, avrebbe potuto affrontare un campionato di vertice, mentre adesso rischia seriamente di giocare i play-out per non retrocedere in Serie D. Ma in campo vanno dei giocatori in carne ed ossa che, però, sembrano essere diventati fantasmi, lontani parenti di quelli che, ad inizio stagione, avevano illuso una piazza intera. È un Catania talmente brutto, che fa veramente male guardarlo. Sarebbe il momento di prendere seri provvedimenti, ora più che mai!

Federico Fasone

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