Una protesta che lascia tutti perplessi

È arrivato nella giornata di ieri il comunicato dei gruppi organizzati della Curva Nord, che saranno presenti allo stadio Angelo Massimino lunedì sera per la partita di Coppa Italia che il Catania disputerà contro la Spal.

I gruppi organizzati, però, si posizioneranno sui gradoni dell’anello superiore della Curva Nord solamente per i primi venti minuti di gioco, poi lasceranno la curva deserta e andranno via dallo stadio. Entreranno solamente per contestare l’uomo che è ormai più odiato dalla piazza di Catania, Antonino Pulvirenti.

Una scelta molto discussa quella dei gruppi organizzati, che genera grande dissenso attorno a sè. Nella pagina Facebook “Quando Saremo Tutti Nella Nord”, infatti, è possibile leggere molti commenti di tifosi che si dissociano da tale scelta, rifiutandosi di entrare allo stadio per l’evento in programma. Oggetto di critica, soprattutto, sono stati i due pensieri contrastanti che i gruppi organizzati hanno reso pubblici a distanza di poche ore l’uno dall’altro.

Nonostante la Curva Nord abbia deciso di spendere i soldi del biglietto per entrare allo stadio e contestare, poche ore prima, invece, il parere sembrava essere ben diverso.

La pagina “Quando Saremo Tutti Nella Nord”, infatti, aveva commentato così i prezzi dei tagliandi al momento della loro fissazione:“Curve a 10 euro per lunedì. Ve lo diciamo con gentilezza: dovete mettervi una m*****a nella faccia. Speculatori vergognosi. Di che vi spaventate, che veniamo a contestarvi?”. E così poi la scelta definitiva è stata quella di pagare il prezzo di un biglietto che, secondo il pensiero comune, non dovrebbe essere affatto pagato.

Persino i giornali hanno giudicato indecenti prezzi così “onerosi”, proprio in uno dei momenti più difficili della storia del club, nel quale bisognerebbe invogliare la gente ad andare allo stadio e renderle possibile esprimere il proprio sostegno ad una squadra che ora più che mai ha bisogno della vicinanza dei propri supporters.

I tifosi, dunque, stavolta si sentono poco rappresentati da una Curva che ha sempre saputo essere il cuore pulsante di una tifoseria presa a calci da uomini che hanno fatto il male del Catania, ma che stavolta si allontana dalla maggior parte dei pareri.

C’è chi giudica insensato questo tipo di protesta, c’è chi reputa sconcertante la scelta di pagare una cifra che andrebbe, in fin dei conti, nelle tasche di Pulvirenti. Molti sono quelli che non appoggiano la scelta di entrare nonostante tutto ciò che sia accaduto quest’estate, anche se per stare dentro lo stadio venti minuti solamente. Fra questi, vi sono anche tifosi che hanno sempre approvato e sostenuto le scelte della Curva, ma che stavolta si dissoceranno per mantenere una linea di pensiero coerente all’esasperazione che questa società malsana ha causato nell’animo della tifoseria rossazzurra.

La scelta della Curva Nord dunque lascia tutti perplessi, perché una “contestazione pagata” come quella che si avrà lunedì, risulta ormai essere solamente effimera.

Forse bisognerebbe davvero prendere una decisione più drastica, perché il caos che si è generato a Catania da due anni a questa parte richiede una soluzione estrema. Non sarebbe corretto e professionale invogliare le persone a non andare allo stadio, perché stiamo pur sempre parlando di un gioco ed ognuno è costituzionalmente libero di manifestare le proprie idee senza che vengano calpestate dagli altri. Ma è giusto ricordare che, qualche settimana fa, proprio Antonino Pulvirenti aveva detto:“Con o senza Pulvirenti, la gente andrà comunque allo stadio”.

Ipse dixit, non vorrete mica dargli ragione?

Federico Fasone

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