Ripartire da zero. È questo il ritornello che ormai, da qualche anno a questa parte, accompagna l’arrivo dell’estate in casa Catania.

Ripartire da zero. Anche quest’anno. Per tentare ancora una volta di uscire dalle sabbie mobili di questa Serie C e tornare nel calcio che conta. Serie C che, tra le altre cose, la prossima stagione vedrà aggiungersi nel girone meridionale squadre del calibro di Avellino, Bari e Foggia.

Ripartire da zero. Probabilmente con un nuovo allenatore, con una rosa in buona parte rinnovata, ma prima ancora con una base dirigenziale solida. Quella dove Christian Argurio potrebbe/dovrebbe restare al suo posto nel ruolo di Direttore Sportivo. Nonostante qualche voce di mercato che lo vorrebbe in orbita Novara; nonostante tre stagioni in rossazzurro dove ci si attendeva certamente qualcosa in più, vista anche l’ottima predisposizione a scovare talenti dell’est; nonostante una gestione spesso criticata, soprattutto in riferimento a un monte ingaggi troppo elevato, non corrisposto dalle prestazioni offerte sul campo dai calciatori.

Ma quando si perde, si perde tutti insieme. Così come quando si vince. E Argurio, che ricopre certamente un ruolo di prima fascia negli uffici di via Magenta, è solo una delle componenti che hanno contribuito al non raggiungimento degli obiettivi prefissati.  Anche se il calcio è un mondo di capri espiatori, dove spesso uno paga per tutti. Che sia giusto o ingiusto. Che sia proficuo o meno.

Fonte foto: calciocatania.it

Antonio Longo