LA QUESTIONE SI COMPLICA…

Una stagione da dimenticare, un Catania da ricostruire. Amarezze, screzi, polemiche ancora tutte da discutere e chiarire. Il campionato dei rossazzurri non era iniziato certo nel migliore dei modi: dall’incertezza iniziale nella costruzione della squadra dovuta alla famosa, e quantomai triste, “querelle ripescaggi”, all’annesso recupero di numerose partite. Poi, l’andare avanti delle giornate, delle sconfitte e dei risultati inaspettati aveva forse raccontato e fatto comprendere che le faccende extra-calcistiche non erano l’unico problema della compagine etnea. La squadra presentava diverse lacune: momenti di vuoto, gioco claudicante, prestazioni al limite dell’imbarazzante che facevano porre diverse domande sulla bontà dell’11 a disposizione di mister Sottil.

Domande che hanno trovato definitiva risposta,come se ce ne fosse stato bisogno,  nella lotteria degli spareggi promozione. Delusione ancora maggiore per un Catania che non è riuscito, nemmeno col posto in più messo a disposizione dalla lega, a raggiungere l’agognato traguardo, facendosi sbattere fuori in quelli che nelle altre annate sarebbero stati i quarti di finale.

Il futuro che si prospetta all’orizzonte, adesso che i giochi sono finiti, sembra tutt’altro che roseo. Perché il prossimo girone C, composto da compagini blasonate come Bari, Avellino, Reggina, Catanzaro, Casertana e Foggia a cui si andrà ad aggiungere, in caso di sconfitta nella finale play-off, anche il Trapani, non sarà di certo una passeggiata. Anzi se a queste poi sommiamo squadre rognose, con cui il Catania più volte steccato, come Rende, Sicula, Siracusa, Potenza e Viterbese il quadro da complicato diventa drammatico.

Specie se si fa con il confronto con il campionato appena trascorso, in cui i rossazzurri non avrebbero dovuto avere rivali. Un progetto che non ha mai trovato una continuità sia tecnica che negli uomini. Ripartire nuovamente, al pari di società che hanno le risorse e il blasone per puntare al salto di categoria, sarà adesso molto più complicato.

È bene che anche le metafore cambino: dalla “strada in salita” dell’anno appena trascorso, in questa stagione si passerà a una vera e propria “scalata” per il raggiungimento della serie B.

Simone Caffi

 

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