RICOMPATTARSI E LAVORARE

Così doveva andare. Il Catania riesce a riprendere la via della vittoria e lo fa con un sonoro 0-3 lontano dalle mura amiche, rispondendo ai malumori serpeggianti dopo la clamorosa sconfitta contro il Palermo. Si ricomincia a vincere con il 3-5-2, almeno in partenza, e con la consueta possibilità di passare al tridente nel caso in cui la partita si fosse messa male nei primi 45 minuti: un ritorno alle vecchie abitudini, dato che proprio con il Palermo, mister Raffaele aveva sospeso questo modus operandi partendo da subito con il 3-4-3.

Senz’altro un centrocampo più folto ha aiutato il Catania a studiare l’avversario nella prima frazione di gioco, l’ha messo in condizione di essere più guardingo e di rischiare qualcosa in meno. Tuttavia, sia a livello difensivo che dal punto di vista offensivo, la prima frazione di Bisceglie sembrava essere una naturale continuazione dell’infruttuoso derby casalingo. Nella ripresa il classico episodio, sempre sugli sviluppi di un calcio piazzato magistralmente eseguito, aiuta a mettere la gara etnea in discesa e costringe i padroni di casa a rischiare qualcosa in più.

A quel punto, con ampi spazi, il Catania dimostra di non avere rivali: sia Russotto che Di Piazza, una volta innescati da un errore della retroguardia pugliese, spaccano in due la difesa avversaria battendo facilmente l’estremo difensore Spurio. La consueta ruota di cambi, poi, con la freschezza di Welbeck, Sarao, Izco, Golfo e l’esordio di Vrikkis consentono poi ai rossazzurri di gestire la gara al meglio anche nei minuti finali.

Il problema consueto del Catania pare essere sempre lo stesso: entrare in difficoltà con le squadre che si chiudono bene e sanno ripartire, difficoltà che si riscontra soprattutto nell’impostare azioni degne di nota tra le maglie strettissime delle difese avversarie. La soluzione arriva da calcio piazzato, come tante volte é avvenuto in questa stagione: una bella conferma che però non deve fare adagiare i rossazzurri su questo fondamentale.

Una risposta dal punto di vista della voglia che però non ci deve far dimenticare i vecchi problemi: problemi che riguardano l’attenzione in difesa e la capacità di impostare azioni da gol in avanti. Temi su cui Raffaele dovrà martellare ancora in queste giornate sia per arrivare “pronti” ai play-off, sia per cercare di acciuffare il miglior piazzamento possibile.

Insomma, ci sarà da lavorare fino all’ultimo respiro…

Simone Caffi

(fonte immagine: calciocatania.it)

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