RICERCA DI SOLUZIONI: AVVICINARE BARISIC ALLA PORTA?

Non c’è pace alle pendici del vulcano in una stagione degna delle migliori montagne russe. Come se non fossero bastati i tanti ‘intoppi estivi’ prodotti dalla nota vicenda sui ripescaggi, una volta partita la stagione, sono iniziati a venire fuori anche gli intricati nodi legati alle questioni di campo.

Risolto il problema difensivo con il passaggio in pianta stabile alla difesa a quattro, con un solo gol subito a causa del ‘suicidio di Pisseri’ a Bisceglie – per mister Sottil si apre un problema in avanti, dove i 19 gol messi a segno dai rossazzurri, ben dodici in meno della sorprendente Juve Stabia, sono troppo pochi per poter aspirare a qualcosa di meglio dell’attuale quinto posto in classifica. Da quando il tecnico rossazzurro è tornato ad utilizzare un assetto che davanti prevedesse il solo Marotta come riferimento centrale, troppo spesso il numero 9 ex Siena si è ritrovato abbandonato a se stesso, con una squadra troppo lenta nel seguirlo e supportarlo. Non a caso l’unica gara davvero convincente sul piano del gioco e della pericolosità offensiva dell’ultimo periodo è stata la trasferta di Matera, coincisa con l’exploit di Vassallo, capace di fare da spalla al centravanti.

A Sottil tocca quindi risolvere questo nuovo cubo di Rubik, con la consapevolezza che – dopo ormai quasi metà campionato alle spalle – si inizia ad avvertire la pressione di una piazza pretenziosa di un campionato di vertice (come del resto la società ha professato sin da inizio stagione). Tuttavia, a meno di voler rinunciare a Francesco Lodi, sembra complicato riuscire a conciliare le necessità difensive e quelle offensive riproponendo la coppia Curiale-Marotta, viste le indubbie difficoltà del numero 10 nel giocare in un 4-4-2 nei due davanti alla difesa. L’unica alternativa possibile, probabilmente – riportando Lodi a centrocampo anziché sulla trequarti e rimettendolo nel vivo del gioco – sarebbe un nuovo tridente, giocandosi la carta Marks Barisic, ossia la grande sorpresa della seconda parte del campionato scorso. L’attaccante di Lubiana infatti, sotto la gestione Lucarelli aveva ben impressionato, specie nel ruolo di ala destra del tridente con Curiale e Manneh, riuscendo ad alternare il lavoro sulla fascia alle incursioni centrali, facendo valere il proprio fisico in area e realizzando molti gol importanti anche nei poi sfortunati play-off. Quest’anno, complici anche gli infortuni, la crescita dell’attaccante sloveno, in estate accostato anche a squadre di B, si è bruscamente fermata. Il numero 7 rossazzurro doveva essere l’uomo in grado di non far rimpiangere i discontinui, ma spesso decisivi, Di Grazia e Russotto, ma ad oggi ha decisamente deluso, trovandosi in difficoltà dovendo partire molto lontano dalla porta senza poter far valere la sua prestanza fisica.

Chissà quindi che non possa essere lui, in una posizione più avanzata dov’è richiesto ‘minor sacrificio’, la soluzione alla sterilità offensiva di una squadra che, senza le reti di Marotta o Curiale, raramente trova la via del gol (se non su palla inattiva). Per tornare sulla scia delle prime della classe, un cambio di passo è assolutamente necessario. E il tempo stringe.

(Fonte foto: calciocatania.it)

Marcello Mazzari

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