OGGI PERDE IL CALCIO

Alla vigilia del match che si sarebbe dovuto disputare tra Catania e Trapani, si fa strada l’idea che forse il problema del fallimento delle squadre, soprattutto in queste categorie, non sia legato solo al disagio economico che si viene a creare all’interno delle stesse, bensì alla facilità con cui la Lega dia l’ok alla partecipazione di esse ai campionati senza accertarsi concretamente dell’idoneità e negando qualsiasi tipo di aiuto che possa far sì che queste società riescano a salvarsi o comunque a concludere il campionato.

Dopo appena due giornate infatti, il Trapani è stato eliminato dal girone C del campionato di Lega Pro, in quanto ha disertato entrambi i match, rinunciando così alla disputa e decretando la propria uscita di scena dal mondo calcistico professionistico. Appena cinque anni fa, la stessa squadra il cui futuro oggi è incerto, aveva sfiorato la promozione in serie A, ma non è questo l’unico caso. Infatti, secondo alcune statistiche, la metà delle squadre che negli ultimi quindici anni sono retrocesse dalla serie B hanno dovuto affrontare gravi disagi economici che nella maggior parte dei casi si sono poi trasformati in fallimenti totali, portando così le squadre alla rinuncia del titolo.

Proprio in questo caso specifico non si può omettere la responsabilità della Lega che attraverso la decisione di ammetterlo nonostante le gravi difficoltà monetarie e la successiva presa di posizione che ha visto l’eliminazione definitiva della squadra granata dal campionato, ha senza dubbio evidenziato un problema organizzativo alla base. Questa situazione era abbastanza chiara fin da subito; la società mal gestita non aveva mai nascosto i suoi problemi di natura economica già da prima dell’inizio del ritiro, fase in cui non vi era neanche la possibilità di pagare 8 tamponi ai calciatori. Si poteva davvero ammettere in Lega Pro o sarebbe stato meglio permetterle di iscriversi in una categoria minore che però le avrebbe permesso di non perdere il titolo?

Sicuramente sarebbe potuta essere ripescata una società dalle basi economiche e organizzative più solide per cui non sarebbe stato un problema scendere in campo, evitando così situazioni spiacevoli di tale tipo, che ormai soprattutto in queste categorie non fanno altro che aumentare. Spesso infatti vi sono almeno 2 squadre che abbandonano il campionato a metà stagione, o addirittura all’inizio come in questo caso.

Tutto ciò non fa altro che sottolineare quanto ormai il senso del calcio e di tutto quello che ruota intorno a questo sport, abbia perso il suo valore.

Chiara Greco

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