Nuovi guai per Pulvirenti
Piove sul bagnato per Nino Pulvirenti. No, stavolta non c’entra il Catania, di suo già sommerso dal fango dello scandalo combine.
Vi ricordate della WindJet, presediuta dallo stesso imprenditore di Belpasso, fallita nel 2013 con debiti ultra milionari? Ecco, proprio nella giornata di oggi, la Procura della Repubblica di Catania, in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha notificato 14 avvisi di garanzia in merito all’inchiesta sul crack finanziario della compagnia aerea.
Tra gli indagati di lusso, oltre ovviamente all’ex numero uno rossazzurro, spiccano i nomi di Angelo Vitaliti, ex vicepresidente del Catania, e di Stefano Rantuccio, amministratore delegato della WindJet.
L’accusa è pesantissima: bancarotta fraudolenta, con operazioni dolose che, secondo gli inquirenti, avrebbero aggravato dal 2005 lo stato di dissesto dell’azienda per oltre 160 milioni di euro. Grave è sicuramente la posizione di Rantuccio, a cui viene contestata l’aggravante della transnazionalita’ nel giro di denaro che, lo stesso, avrebbe messo in piedi illecitamente tra Italia, Lussemburgo e Regno Unito.
Niente di nuovo, comunque, sotto il sole. Già, perche fin dall’Aprile scorso avevano preso corpo le voci sulla condanna al pagamento di 6 milioni di euro inflitta dalle autorità giudiziarie allo stesso Pulvirenti per il caso WindJet.
La domanda, a questo punto, è soltanto una: Nino, perché?
Daniele D’Alessandro
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