IL GIORNO DOPO: AMAREZZA

Amaro, amaro come non mai l’indomani di Catania-Juve Stabia. Si dissolvono sogni, rischiano di sfumare speranze, e vengono demolite in un sol colpo, tante, forse troppe, aspettative: la possibilità di prendere il largo dal Trapani e di rimanere a pochi punti dal Lecce, in attesa proprio dello scontro diretto contro i granata.

Il destino in mano ai rossazzurri che sembravano pronti al definitivo salto di qualità, specialmente dopo gli ultimi larghi successi contro Paganese e Fondi.
E invece, come nel peggiore degli incubi, tutto si mette di traverso. Tanta sfortuna, ma soprattutto le vespe stabiesi riescono, con delle vere e proprie barricate, a “scippare”, è il caso di dirlo, un punticino agli etnei al cospetto di un “Massimino” stracolmo. Ennesimo esame fallito per la squadra di Lucarelli che, in questa come in altre occasioni, manca il bersaglio proprio nel momento in cui bisogna assestare il fendente definitivo.
Una di quelle serate che sembrano perfette per giocare a pallone e che poteva diventare magica: cielo terso, campo impeccabile e 14mila anime trepidanti di sostenere la loro squadra verso la vittoria. Come non si vedeva da tempo. 11 uomini pronti a lottare su ogni palla che non lesinano belle giocate, che vogliono vincere. Eppure, qualcosa ancora non va. Non ancora.

Non resta che continuare a lottare, stavolta con un occhiolino puntato anche sulle sorti delle rivali, sperando lascino per strada qualcosa. Sperando sbaglino nuovamente, più dei rossazzurri.
Amaro, è veramente amaro questo giorno dopo.

Simone Caffi

Se ti è piaciuto, leggi anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *