CATANIA, IL NODO DI PETRONE: ADESSO QUALE MODULO?

Cambio di modulo e passaggio alla difesa a 3. Era questo il leitmotiv del mercato di Gennaio in casa Catania, sotto la direzione di Pino Rigoli. Emblematici, in tal senso, il ritorno in rossazzurro di Giovanni Marchese, l’ingaggio di un terzino di spinta come Baldanzeddu, nonché quello di due prime punte di peso quali Pozzebon e Tavares. Una variazione repentina da cui derivava la doppia vittoria casalinga rispettivamente contro Reggina e Matera. Poi, improvvisamente, il tonfo di Agrigento e il conseguente esonero di Pino Rigoli. Sulla panchina rossazzurra viene così chiamato Mario Petrone, uno che nelle sue precedenti esperienze ha quasi sempre fatto della difesa a 4 il suo marchio di fabbrica.

Su questi postulati, adesso, è lecito chiedersi quale sarà lo schieramento prediletto dal tecnico napoletano per il suo Catania. In caso di un ricorso al tradizionale 4-3-3, quale sarà la posizione di Marchese? Terzino di spinta o secondo centrale di difesa? Tavares e Pozzebon riusciranno a coesistere o saranno l’uno alter ego dell’altro? E Mazzarani riuscirà a trovare una posizione finalmente congeniale alle sue caratteristiche e potenzialità? Tutti interrogativi a cui solo il tempo potrà dare una risposta attendibile.

La sensazione tuttavia è che, tatticismi a parte, l’intenzione di mister Petrone sia quella di dare priorità all’aspetto mentale, facendo della parola “atteggiamento” il baluardo della sua gestione ai piedi dell’Etna. Soprattutto per quanto concerne le partite fuori dalle mura amiche, vero tallone d’Achille di questo Catania formato 2016/2017. Perché, in fondo, la Lega Pro ha dato prova di essere un campionato dove i numeri lasciano il tempo che trovano, a vantaggio di prerogative quali mentalità e cattiveria.

Antonio Longo

Se ti è piaciuto, leggi anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *