SGAMBATELLA

Buona prova dell’11 di Lucarelli che ieri ha battuto per 1-4 un modesto Rieti. Fin dall’inizio si capisce che la squadra laziale non versa certo in uno stato di grazia: prima i difensori di casa offrono l’assist a Di Molfetta per lo 0-1, poi completano l’opera con l’espulsione di Granata. A questi episodi si aggiunge quella del secondo gol, sempre su uno spunto di Di Molfetta che confeziona un tiro tutt’altro che imprendibile.

Insomma, una vittoria che fa sempre morale, vista la turbolenta settimana etnea, ma che non può fare parlare certo di rinascita: successo esterno da prendere con le molle quasi come un’ottima partita dall’allenamento dal sapore della gara ufficiale. Con questo non si vuole sminuire di certo la prestazione della compagine avversaria, che tuttavia sarà stata sicuramente influenzata dalla non florida situazione extra-campo e dall’ambiente ormai più che depresso.

È bene ricordarsi, infatti,che il Catania prova comunque a complicarsi la vita con l’espulsione di Dall’Oglio, segno che ancora dal punto di vista mentale c’è qualche problema a rimanere sul pezzo senza commettere errori. Qualche lacuna nel restare compatti in difesa e aggressivi in pressing senza sfociare in falli inutili.

Non è casuale un altro aspetto ricorrente: per una banale disattenzione difensiva la retroguardia della squadra dell’elefante prende ancora gol su un cross. Non era errato pensare che la colpa di questa caterva di reti subite non fosse causata solo dall’idea di calcio offensiva di Camplone ma anche da una manovra difensiva distratta e approssimativa.

Una rondine non fa primavera ma almeno questi tre punti riportano i rossazzurri in piena zona play-off. Giusto per trovare il lato positivo di una situazione che non smette di essere complicata e che lo è diventata, sempre bene ricordarlo, per la mancanza di continuità di risultati e prestazioni dei calciatori rossazzurri.

Simone Caffi

(Fonte immagine: calciocatania.it)

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