PROVE DI UN’ ORCHESTRA STONATA
Deludenti, imbelli, confusionari e raffazzonati. Il Catania a Brindisi perde, come ormai di consueto, senza riuscire a imbastire un’azione d’attacco degna di nota: la superiorità tecnica degli etnei, ormai riscontrabile solo e unicamente sulla carta e mai sul campo, non emerge e fa da compagna a una prestazione che anche dal punto di vista dell’intensità e della voglia presenta diverse lacune.
Tutto rivoluzionato dalla sfida contro il Bisceglie, partita in cui erano emerse chiare le parole d’ordine “spazio ai giovani”. Novellino invece cambia ancora una volta, prova, sperimenta Llama come interno di centrocampo, fa rientrare il fin qui deludente Curiale schierandolo direttamente dal primo minuto, posiziona Marchese come esterno di un centrocampo a 5. Che siano prove per un qualcosa che deve venire (anche se forse sarebbe meglio usare il condizionale) è chiaro: la sensazione, neanche troppo velata, è quella che l’allenatore rossazzurro sia alla ricerca dell’11 titolare che affronterà i play-off, con conseguente collaudo di moduli, fuori e dentro casa.
Ma dall’altro lato, è pure vero che con l’eccezione di alcuni soliti noti, soprattutto dal punto di vista del gioco, la squadra di ieri non sembrava aver le idee chiare su cosa dovesse fare in campo. L’unica certezza pare sia proprio questo 3-5-2 che il mister ripropone a fasi alterne, alla ricerca forse, in un equilibrio tra fase offensiva e difensiva fuori casa che solo la presenza di 5 centrocampisti riesce a dare.
I subentrati a partita in corso non riescono stavolta a dare la spinta giusta: la coppia Sarno-Di Piazza stenta, Rizzo, una volta entrato, non riesce a dare verve in più al centrocampo. Uniche note positiva della domenica? Uno Llama che sembra aver ritrovato un buono stato di forma, e che pare possa finalmente dare il suo contributo alla squadra in ottica spareggi. Altra conferma è quella di Brodic, unico lavoratore infaticabile nel tentativo di fare da collante tra centrocampo e attacco.
Per il resto, in ottica campionato, sembra sia calata la notte fonda. Anche perché dietro il Catanzaro, con una partita in meno, potrebbe ancora sorprendere i rossazzurri acciuffandoli in questi ultimi scampoli di stagione.
Nessun titolare inamovibile, nessuno col posto garantito, com’è giusto. Alla ricerca di quegli interpreti che sappiano e vogliano, all’unisono, far parte di quest’orchestra che finora, è sembrata un po’ troppo stonata.
Simone Caffi
(fonte immagine: calciocatania.it)