THE DERBY IS BACK!

Finalmente.

, finalmente ci siamo.

L’attesa durata 7 lunghissimi anni, vissuti come fossero eternità, sta per volgere al termine.

L’Elefante alza la proboscide, solleva gli occhi al cielo e ritrova la nemica di una vita: l’aquila.

Il “derby di Sicilia” is back! Con tutte le sue emozioni, le sue battaglie, le sue contraddizioni. Con tutti i suoi tratti inconfondibili che ne hanno fatto “LA” partita più importante della storia della Trinacria calcistica.

Vittorie e sconfitte, trionfi e cadute rovinose. Una gara unica, speciale. Semplicemente inimitabile.

Uno contro l’altro, sempre. Con alti e bassi, da ambedue le parti. Perché se da un lato c’è un 5-0 da venerare fino alla fine dei giorni, dall’altro la tradizione tramanderà ai posteri la “vendetta perfetta”: 0-4 a domicilio, gol da centrocampo e capitano avversario spedito a piangere negli spogliatoi.

It’s Palermo-Catania, my friends.

Come Atene e Sparta, all’interno del magnifico rettangolo verde. E se la prima ha pianto, in tutto questo tempo, la seconda sicuramente non ha riso. Da quel 1-1 del 21 aprile 2013, griffato Pitu-Ilicic, il Palermo infatti è prima andato in B due volte, salvo poi morire definitivamente e rinascere in altra, formale, veste. E il Catania? Sprofondato, travolto da un “treno” maledetto. Cadetteria, Serie C e fallimen… Anzi, no. Ed è proprio questo a fare la differenza. Il “Liotru”, defibrillato il 23 luglio del 2020, è rimasto sé stesso. 11700: ieri, oggi, domani.

Lunedi, ore 21.00, la resa dei conti al “Renzo Barbera”. Regnerà un malinconico silenzio, mancheranno come l’aria colori e atmosfera, per colpa del virus ignobile che sta distruggendo la quotidianità del mondo intero secondo dopo secondo.

Idealmente, però, il popolo rossazzurro e quello rosanero saranno lì, presenti, al fianco dei propri gladiatori.

Perché vincere il derby, si sa, vale più di qualsiasi altra cosa…

Daniele D’Alessandro

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