TANTO GIOCO, MANCA IL GOL

Una settimana di riflessione, di preparazione, di concentrazione. Il Catania ha dovuto mandare giù, forzatamente e malvolentieri, i due amari bocconi incassati fra le mura amiche contro il Catanzaro di Auteri, squadra che ha insegnato calcio al “Massimino”. Perciò i rossazzurri sono chiamati a dare tutto al “Menti” di Castellammare di Stabia, in casa delle “Vespe“, ancora mai sconfitte in campionato.

Il vestito torna quello originario, Sottil non può più sperimentare e soprattutto può contare sugli uomini che gli permettono di disporre la formazione con quel 4-2-3-1 tanto caro alla sua carriera da allenatore. Finalmente il Catania torna a giocare come deve: scambi a centrocampo, Lodi illuminante, tagli sulle fasce, tante proposizioni. Purtroppo però manca un po’ di concretezza: ne è l’esempio la palla gol nitidissima capitata sui piedi di Marotta, il quale sbaglia completamente il tiro, calciando in bocca al portiere avversario. Dall’altra parte, invece, la Juve Stabia non convince, però si fa pericolosa per ben due volte dopo la mezz’ora di gioco: prima è Di Roberto a farsi parare da Pisseri un pallone che aveva nascosto dalla visuale di Scaglia, mandandolo persino al bar; poi è Calò a colpire la traversa direttamente da calcio piazzato.

Nella ripresa il Catania continua giganteggiare sulla linea mediana. Il giropalla è importante, infatti la prestazione dei rossazzurri è da definirsi sicuramente positiva. I padroni di casa restano ad aspettare le iniziative degli ospiti, che purtroppo mancano solamente nella finalizzazione. A differenza loro, tra l’altro, i campani vanno vicinissimo al gol della beffa: ancora Calò coglie il legno su palla inattiva, con Pisseri ormai battuto.

Finisce 0-0. L’importante era non perdere, mettiamola così. Dopo le critiche incassate subito dopo la debacle contro il Catanzaro, gli uomini di Sottil tornano a fare punti, stavolta convincendo di più almeno sul piano del gioco. Peccato che gli etnei non trovino la via del gol, complice la prova opaca dell’unico terminale offensivo Alessandro Marotta, senza ombra di dubbio l’uomo apparso più stanco dopo questo tour de force. Notizie positive, invece, arrivano da Lodi, che torna ad essere il fulcro della manovra offensiva dei siciliani e riesce a dare manforte sulla trequarti.

Insomma, c’è ottimismo in vista del futuro, considerato che anche la sorte abbia sorriso ai rossazzurri. Ora si può solo migliorare.

Federico Fasone

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