PROGRAMMAZIONE E CONTINUITÀ: IL CATANIA DI LO MONACO

Programmazione e continuità. Due parole che, fino ad appena qualche mese addietro, sembravano scomparse dal vocabolario della Catania calcistica; oggi ritornate prepotentemente in voga grazie al ritorno in cattedra del direttore Pietro Lo Monaco. Al dirigente di Torre Annunziata va il merito di aver ricostruito le fondamenta di un ambiente senza punti di riferimento. Una tesi confermata dai dati riguardanti la rosa del Catania che si appresta a disputare il prossimo campionato di Lega Pro.

Un organico costruito ad hoc secondo un criterio ben ponderato. Solo tre i giocatori in prestito, a differenza della scorsa stagione quando erano ben sette gli elementi giunti ai piedi dell’Etna a titolo temporaneo. Basti pensare a Luca Liverani e Leonardo Nunzella, prospetti che a Catania hanno trovato la definitiva consacrazione, tornati tuttavia alla casa madre senza che la società di via Magenta potesse esercitare alcun diritto.

Ma oggi la musica sembra essere cambiata. A parte Nava, Fornito e Piscitella, unici giocatori arrivati con la formula del prestito secco, il Catania ha maturato un patrimonio di calciatori di proprietà, i quali fanno parte di un progetto strutturale non circoscritto solo alla stagione in corso.

Un aspetto non da poco se si considera che fu proprio una simile programmazione a fare le fortune di quel Catania che, nel 2006, durante la prima gestione Lo Monaco, arrivò a conquistare la promozione nella massima serie. Pertanto, a prescindere da cosa sarà in grado di offrire il prossimo campionato, i tifosi etnei hanno buoni motivi per tornare a masticare un certo ottimismo in ottica futura. Chi fino a qualche mese addietro pronosticava la morte del Calcio Catania sarà costretto a ricredersi.

Antonio Longo

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