POMERIGGIO… ROSSO

Catania ancora in quel di Lentini per un altro match casalingo, stavolta contro la coda della classifica. La Cavese, infatti, in questo campionato ha raccolto soltanto cinque punti prima di affrontare gli etnei. Non di certo una squadra eccezionale, ma neanche troppo sgraziata, seppur con evidenti limiti in zona gol. Di contro i padroni di casa sono in emergenza soprattutto sulla linea mediana del campo, costretti a schierare un centrocampo del tutto inventato per l’occasione. C’è palese difficoltà nel costruire manovre offensive degne di tal nome, proprio perché la fase d’impostazione è lenta e macchinosa, seppur Sarao e Pecorino si muovano molto fuori dall’area di rigore per far alzare il baricentro. Soltanto una palla inattiva può sbloccare il match e ciò avviene al 35′, quando il centravanti catanese purosangue inzucca di testa un cross di Pinto e obbliga la fortuna a sorridergli nel momento in cui Bisogno commette una papera clamorosa perché non blocca il pallone, che gli finisce direttamente sotto le gambe e varca la linea di porta.

Una volta incanalata la partita sui binari verso la vittoria, l’idea sarebbe quella di chiudere il match e portare i tre punti a casa senza troppe sofferenze. Purtroppo però tutto va improvvisamente storto. In apertura di secondo tempo, infatti, arriva il più classico dei gol: quello dell’ex di turno. Proprio Andrea Russotto trafigge Confente, facendo trasparire tutti i limiti di una fase difensiva in grande difficoltà. Dopodiché ha inizio il festival del cartellino rosso ai danni dei siciliani: prima Welbeck, eccessivamente ingenuo, poi Tonucci, inspiegabilmente nervoso, si fanno espellere dal direttore di gara senza aiutare in alcun modo i propri compagni.

Alla fine è 1-1, e fortunatamente verrebbe da dire, perché ad un certo punto il Catania ha perso di lucidità e concentrazione, facendosi dominare da foga e agitazione, prime nemiche di chi vuole vincere. Un pomeriggio amaro quello dei rossazzurri, che non riescono a mettere in fila quelle vittorie necessarie a scansare ogni equivoco circa il valore di questa squadra.

Federico Fasone

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