NIENTE È SCONTATO

Non lo si aspettava, eppure è successo. Come altre volte in questo campionato, come spesso è accaduto in questi anni di serie C: l’avversario più impensabile, meno quotato, è alla fine quello che riesce a metterti più in difficoltà. Come col Palermo, in questa stagione, così questa costante si è ripetuta con la Cavese ieri, in maniera del tutto speculare.

La cosa che più lascia perplessi però la prestazione negativa in sé: questa ci può stare in condizioni d’emergenza, le stesse che hanno spinto, per esempio, mister Raffaele a spostare come interno di centrocampo il giovanissimo esterno Piovanello. Quello che fa più rabbia è infatti la prestazione di una squadra che sembra essersi svegliata solo dopo il 60′ e solo in brevi tratti, dopo un gol avvenuto in maniera quanto mai fortunosa visto la papera commessa dal portiere avversario.

Un aspetto che se da un lato fa pensare che, forse, la partita di ieri sia stata presa un po’ sotto gamba, dall’altro mostra come esista un vero e proprio problema ” panchina corta”. Un problema che si acuisce ancora di più in una stagione complicata da una pandemia e iniziata con un salvataggio in extremis dal fallimento.

Un grattacapo che sicuramente dovrà essere risolto a gennaio, con la vecchia o la nuova proprietà, in qualsiasi modo andrà a finire la trattativa legata all’avvocato Tacopina.

Fatto sta che il Catania di ieri ha dimostrato una netta involuzione sia nel gioco che nella prestazione dei singoli. E tutti sanno bene quanto in questa categoria sia importante avere una costanza di rendimento…

Simone Caffi

(fonte immagine: calciocatania.it)

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