PADRONI DEL CAMPO
Si riparte dal campo del “Luigi Razza” in occasione della sfida di Coppa Italia Serie C contro la Vibonese, primo impegno ufficiale della squadra rossazzurra che finalmente torna in campo dopo un’estate a tratti travagliata ed enigmatica sul fronte del futuro della matricola 11700. Presenti una decina di tifosi catanesi nel settore ospiti a dare manforte ai propri beniamini lontano dalle mura amiche, simbolo di un parziale ritorno alla normalità rispetto ai mesi passati in cui si è avvertita l’assenza dei sostenitori negli stadi di tutto il territorio nazionale. Alla corte di mister Baldini si presenta un organico rivoluzionato in molte aree del campo ma costante nei suoi ritmi grazie proprio alla guida del tecnico di Massa, il quale nella conferenza stampa pre-gara ha precisato come sia in corso un’opera di amalgama della squadra etnea a partire proprio dal confronto odierno fino al termine della stagione. Tra i diciotto convocati dall’allenatore toscano viene in risalto l’assenza dei due portieri Sala e Stancapiano con il giovane Borriello pronto a prendere le redini dei pali etnei, mentre partono dalla panchina Reginaldo e Piccolo rispetto al 4-3-3 di partenza.
Ad ogni modo nel corso del primo tempo il Catania sembra non perdere quel tocco di propositività in mezzo a un’occupazione degli spazi accurata che contraddistingue il gioco di mister Baldini, come dimostrano i primi minuti di gioco in cui le due squadre utilizzano un approccio a viso aperto senza abbandonare la fase di ripiego in difesa. In particolar modo sono gli etnei a svegliare gli animi del match nei primi dieci minuti con le incursioni di Maldonado su punizione prima e Russotto dopo. Tuttavia la Vibonese non è da meno, anzi, al contrario intimorisce gli avversari al minuto 14 con La Ragione, il quale scaglia la sfera sul palo mancando di poco il gol del vantaggio, mentre subito dopo Basso non riesce a insaccare il tap in a porta quasi scoperta con Borriello fuori posizione. I ritmi di gioco si abbassano a partire dalla seconda metà della prima frazione del match, con il Catania che sfrutta il gioco aereo sulle fasce per entrare dentro l’area calabrese grazie sia alla velocità di Ceccarelli e Russotto sugli esterni che al dialogo stretto a centrocampo con Rosaia e Provenzano pronti in più occasioni a spingere le manovre offensive. Di contro la Vibonese appare impegnata a sfondare per vie centrali in virtù di una comunicazione costante fra la trequarti e il reparto offensivo nella sua totalità. In questi istanti di gara è da sottolineare la prestazione di Russini che dimostra il suo valore macinando chilometri in campo e concedendo così velocità alle ripartenze del Catania senza sbavature pericolose. Insidioso anche lo stesso Provenzano, protagonista di una delle occasioni più frizzanti del match durante cui Mengoni, anticipando in uscita il centrocampista rossazzurro, sventa il suo tiro rasoterra in due tempi. Poco significativi, invece, gli ultimi minuti prima dell’intervallo, minuti in cui continua a prevalere un grande equilibrio fra le due compagini.
Al rientro dagli spogliatoi non solo si respira un’atmosfera differente ma cambia immediatamente il trend della gara, adesso più rocambolesco rispetto ai primi quarantacinque minuti di gioco grazie all’entrata in campo dinamica del Catania che sin da subito mette in pericolo la Vibonese con le proprie incursioni in area. Infatti fino al minuto 55 la squadra etnea si impone tatticamente sui rossoblu dapprima con la spizzata di Russini sotto porta di poco fuori al minuto 47 e due minuti dopo con la punizione di Ceccarelli respinta dalla traversa. Ma il vero brivido del match giunge soltanto a dieci minuti dall’inizio del secondo tempo quando il Catania conquista platealmente un calcio di rigore prezioso ai fini del risultato. Nonostante l’occasione per stabilire il dominio numerico, dal dischetto Russini viene ipnotizzato da Mengoni calciando senza potenza sul lato destro e permettendo all’estremo difensore calabrese di resettare l’approccio psicologico al secondo ingresso in campo. Prima che scadano i sessanta minuti di gioco è tempo di modificare l’assetto tattico su entrambi i fronti: per il Catania mister Baldini cerca di attribuire maggiore esperienza inserendo Reginaldo e Piccolo al posto di Russini e Ceccarelli, lasciando invariato il 4-3-3 di spinta ma allo stesso tempo concedendo maggior minutaggio al collettivo etneo. Discorso diverso, invece, in casa Vibonese dove mister D’Agostino passa a un 4-3-3 che diventa 4-4-2 in fase d’attacco con l’ingresso di Bellini e Polidori per Senesi e Risaliti, tentando così di solidificare la compattezza nei reparti arretrati spostando allo stesso tempo il baricentro in avanti. Al di là delle sostituzioni adoperate dai due allenatori il Catania continua a rimanere padrone del campo in termini di occasioni e gestione della partita. Infatti la squadra rossazzurra non solo risponde presente alle offensive avversarie ma riesce anche a far sentire la pressione dalla metà campo in su, concedendo soltanto un tiro dalla distanza alla Vibonese durante l’ultimo quarto d’ora del match. Ciononostante gli equilibri rimangono invariati fino alla termine dei novanta regolamentari, nonostante un’intensità più alta rispetto ai minuti precedenti in cui le due compagini studiano la mossa più efficace per sorprendere l’avversario. In questo contesto spicca la superiorità tecnica della coppia Giosa-Monteagudo spesso impegnata a smorzare le ripartenze della Vibonese a campo libero, unico elemento a favore dei calabresi nel corso di un match dall’impronta quasi totalmente rossazzurra. Così anche il secondo tempo si chiude a reti inviolate con il duplice fischio che lascia spazio ai tempi supplementari per decidere chi supererà un primo turno di Coppa Italia Serie C tanto avvincente quanto imprevedibile.
Se il Catania mantiene costanza e dimostra di saper dialogare senza accavallare gli scambi del pallone anche a inizio supplementari, la Vibonese avverte in maniera non poco rilevante la stanchezza fisica, come si evince dal possesso palla di breve durata prima che la formazione etnea lo recuperi. La verve agonistica dei rossazzurri viene portata avanti dai giovani subentrati Frisenna e Bianco, i quali sin da subito mettono in luce le proprie potenzialità contribuendo all’atteggiamento propositivo del collettivo siciliano. Grazie alla compattezza dei componenti etnei, sfruttando il gioco veloce fra Reginaldo e Piccolo in fase offensiva il Catania ottiene il secondo penalty a favore prima del centesimo minuto del match. Stavolta è Reginaldo ad assumersi la responsabilità di calciare quello che potrebbe valere il passaggio del turno in Coppa Italia Serie C, e con caparbietà spiazza Mengoni insaccando la sfera alla sinistra dell’estremo difensore rossoblu, coronando la fatica messa a punto fino a quel momento dai compagni e siglando la rete dello zero a uno. Con grande sforzo la risposta poco concreta della Vibonese giunge soltanto al minuto 109 quando Spina prova a impensierire Borriello ma il portiere catanese, interprete di una pregevole gara e sinonimo di garanzia fra i pali considerando la giovane età, neutralizza in due tempi il tiro del trequartista della Vibonese. Per la squadra calabrese questa sarà l’ultima occasione del match per provare a cambiare un destino già scritto e tentare il ribaltone ai calci di rigore, ma senza concedere ulteriore recupero l’arbitro dà triplice fischio e decreta il passaggio del turno del Catania in Coppa Italia Serie C. Dunque il Catania passa a pieni voti il primo impegno ufficiale della stagione 2020/21 e regala un primo assaggio del lavoro svolto da mister Baldini. Fermo restando che sia ancora prematuro effettuare delle supposizioni in vista dell’imminente start di campionato, è lecito affermare come questo collettivo possieda alcune potenzialità che il tecnico toscano saprà certamente sfruttare a suo vantaggio regalando spettacolo e spensieratezza ai tifosi rossazzurri in un periodo in cui la città di Catania necessita di maggior attenzione sull’aspetto agonistico.
Martino Schillaci
VIBONESE-CATANIA 0-1
VIBONESE (4-3-2-1): Mengoni; Ciotti, Vergara, Risaliti (54′ Polidori), Mahrous (96′ Mauceri); Cattaneo, Basso, Grillo (81′ Ngom); Spina, Senesi (54′ Bellini); La Ragione (62′ Persano).
A disp. di D’Agostino: Marson, Falla, Fomov, Polidori, Mauceri, Alvaro, Bellini, Tumbarello, Persano, Leone, Ngom.
CATANIA (4-3-3): Borriello; Calapai, Giosa (84′ Zanchi), Monteagudo, Pinto; Rosaia, Maldonado (91′ Frisenna), Provenzano (91′ Bianco); Ceccarelli (62′ Piccolo), Russini (62′ Reginaldo), Russotto (102′ Russo).
A disp. di Baldini: Truppo, Zanchi, Frisenna, Bianco, Reginaldo, Russo, Piccolo.
ARBITRO: Alberto Ruben Arena (Torre del Greco).
AMMONIZIONI: Cattaneo (VV), Rosaia (CT), Russotto (CT), Zanchi (CT), Pinto (CT), Vergara (VV)
RECUPERO: 2′ p.t.; 5′ s.t.; 1′ p.t. extra; /.
MARCATORI: 100′ Reginaldo (CT)