OPERAZIONE ICARO: IL COMUNICATO

Ecco di seguito il comunicato della Procura della Repubblica di Catania sul caso Windjet:

“L’Operazione denominata “Icaro” è tra i più importanti in materia di reati contro l’economia.
Tratti in arresto Pulvirenti e Rantuccio, ex presidente ed amministratore delegato di Wind Jet. Reati di bancarotta. Le indagini partono dall’agosto del 2012, ed è stato accertato che la società avesse un passivo di oltre 230 milioni euro ed un debito di 43 milioni di euro nei confronti dell’erario. Ha vissuto per diversi anni non pagando le imposte con meccanismi di sopravvalutazione della consistenza economica con dati non veritieri nella valutazione societaria. Stamattina oltre gli arresti la guardia di finanza ha sequestrato cospicue somme in Italia e all’estero. Le indagini sono state compiute con l’ausilio di società straniere, in Lussemburgo, Svizzera, Francia, Regno Unito e America. Attività che ha accertato che dal 2005 già la società non doveva operare sul mercato”.

“Già nel 2005 la società Wind Jet tecnicamente non poteva più volare perché il bilancio era stato già gonfiato. Anomalia anche nella cessione del marchio. Nel 2005 ha ceduto il marchio a Meridi del medesimo gruppo Pulvirenti per 10 milioni di euro sulla base di una perizia di comodo. Meridi gestisce supermercati e non aveva motivi per acquistare il marchio e lo dà in utilizzo a Wind Jet. Poi Wind Jet lo ricompra nel 2009 ad una somma maggiore rispetto al valore reale di 2.4 milioni di euro”.

“Nel 2009 la Wind Jet era la prima compagnia low cost italiana quando i problemi di bilancio erano già ben noti sia al management della società che agli organi di controllo. Sono state fatte delle operazioni di sopravvalutazione i dati di bilancio e sottovalutandone delle passività. Nel 2012 quando sono iniziati i problemi , sono partite le indagini molto complesse. Per entrare nel vivo di operazioni di carattere internazionale complesse e gli accertamenti fatti in 5 paesi diversi. Sono stati analizzati server, mail dei componenti della società e del collegio sindacale, oltre che imprenditori Esteri”.

“Il sequestro preventivo dei beni in oggetto non riguardano Finaria che detiene le quote del Calcio Catania, nè l’inchiesta non tocca Torre del Grifo“.

Redazione Catania Channel

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