“NON DIRE GATTO SE NON CE L’HAI NEL SACCO”

Nomi su nomi che si rincorrono. Come prassi durante le sessioni di calciomercato. Alcuni veritieri, altri magari frutto della fantasia di qualcuno. Era senza dubbio veritiero, in casa Catania, l’interesse per il centrocampista Antonio Junior Vacca, nelle ultime ore trasferitosi ufficialmente al Venezia (contratto triennale per lui), da poco riammesso in Serie B.

Una trattativa sfumata sul più bello, proprio mentre qualcuno già fiutava l’annuncio ufficiale. Eppure è bene precisare che Vacca e il Catania non sono mai stati così vicini come si potesse pensare. L’ingaggio elevato del calciatore di proprietà del Parma ha infatti sempre rappresentato un impedimento non indifferente per il suo approdo ai piedi dell’Etna. Tant’è che, secondo le indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione nelle scorse settimane, qualora non ci fosse stato un inserimento del Venezia, la trattativa sarebbe stata destinata a prolungarsi per diverse settimane, senza alcuna certezza di giungere a una fumata bianca, visto che con ogni probabilità il Parma avrebbe dovuto continuare a sostenere una buona parte di ingaggio.

Fumata bianca che non è arrivata nemmeno per il difensore Luca Martinelli e per l’esterno Leonardo Davide Gatto, anche loro negli ultimi giorni fortemente associati ai colori rossazzurri. Ma, mentre Martinelli si è accasato al Catanzaro, Gatto sembra molto vicino alla Triestina.

“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, insomma. Sembra essere proprio questo il leitmotiv di questa campagna acquisti del Catania. D’altra parte, il direttore Pietro Lo Monaco è stato chiaro: nessuna follia sul mercato, ferma restando l’intenzione di consegnare a mister Camplone una squadra in grado di lottare per le posizioni di vertice. Così come, altra priorità ribadita dal direttore, è importante cedere al più presto coloro che non fanno e parte del progetto tecnico di Camplone e alleggerire così il monte ingaggi, ad oggi comunque tra i più esosi della Serie C.

Antonio Longo

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