MOLLARE MAI

Il Catania che ha sconfitto la Reggina, per 1-0 al “Massimino”, ha convinto in parte. Se la formazione vista contro il Catanzaro nella sconfitta casalinga per 0-2 aveva destato grossi dubbi sul valore della squadra, soprattutto per il gioco non espresso in campo, il pareggio di Castellammare per 0-0, contro la Juve Stabia, invece, ha dato le giuste risposte alle critiche a mister Sottil, reo d’aver troppo insistito su un modulo di gioco che oggettivamente non aveva prodotto i risultati sperati e voluti.

Dopo due giornate, gli etnei tornano alla vittoria e ritrovano la via del gol con il bomber Alessandro Marotta. La prestazione contro la Reggina, però, ha lasciato sia molti dubbi che alcune certezze.

Partendo da quest’ultime: la performance difensiva di Tommaso Silvestri, con la sua instancabile corsa, il suo dinamismo e la capacità di recuperare una moltitudine di palloni di Giuseppe Rizzo (probabilmente il migliore in campo), così come la partita disputata da Vassallo, finalmente titolare fra le mura amiche, che è stato capace in molte occasioni di saltare l’uomo e creare superiorità numerica in fase offensiva, in particolare negli ultimi trenta metri. Tutti questi sono i punti cardine dai quali probabilmente si potrà contare in futuro.

I tanti dubbi emersi dalla prestazione degli etnei contro gli amaranto, invece, sono prettamente di natura tattica. Se il primo tempo disputato dal Catania è stato quasi perfetto e il gol sembrava essere solo una questione di tempo, i secondi 45 minuti dei rossazzurri sono stati solo la brutta copia dei primi. Paradossalmente l’inserimento di un ulteriore attaccante a discapito di un centrocampista, ha comportato un gioco meno ordinato con una più compulsiva ricerca del gol, senza badare troppo alla sostanza e alla manovra di gioco. Nonostante l’importantissima rete, non bisogna però dimenticare che sia arrivata ancora da palla inattiva, nonché da un infortunio del portiere avversario.

Ci sono senz’altro da elogiare la determinazione e la voglia di far gol di Marotta, pronto a ribadire in rete un pallone sul quale solo un attaccante rapace come lui poteva fiondarsi. Da questo atteggiamento si evince come la voglia di vincere sia propria di ogni singolo calciatore, e l’esultanza liberatoria del gruppo, alla rete realizzata, è il simbolo di quanto questa squadra possa crescere ancora e sbaragliare ogni concorrente.

Vincere era importante. I tre punti erano fondamentali. In questa prima fase di campionato vincere è l’unica cosa che deve andar bene, perché per convincere c’è ancora una stagione intera.

(Fonte foto: calciocatania.it)

Ugo Zinna

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