MATTEO PISSERI: IL CATANIA HA BLINDATO LA PORTA?

Dopo anni di incertezze nel reparto più delicato, oggi sembra che il Catania abbia trovato un portiere all’altezza del ruolo. Da Andujar a Liverani, passando per Gillet e Bastianoni, la formazione dell’Elefante ha potuto fare pochissimo affidamento sugli ultimi portieri che hanno vestito i colori rossazzurri. Ma Lo Monaco ha portato alle pendici dell’Etna Matteo Pisseri, parmense classe ’91.

Formatosi nelle giovanili del Parma, dove è tornato a giocare a più riprese, e scoperto dallo stesso preparatore che allenò Buffon, il giovane portiere ha vestito le maglie di club importanti come Catanzaro, Juve Stabia, Monopoli e Ternana. La scorsa stagione si è guadagnato l’appellativo di “para-rigori” dopo tre parate su altrettanti penalty: si giocava il derby Foggia-Monopoli e il portiere biancoverde ha chiuso a doppia mandata prima sul rigore di Sarno e poi su quello di Iemmello. Per non parlare del rigore parato a Calil nell’ultimo Catania-Monopoli, ovviamente giocato da avversario degli etnei. Dalla Ternana, invece, è poi approdato in Sicilia con un contratto triennale.

Pisseri è un portiere di quantità (188 centimetri di altezza), ma soprattutto di qualità: nonostante la giovane età, vanta già 157 presenze nel campionato di Lega Pro (compresa la precedente distinzione tra C1 e C2), con una sola espulsione. La prima uscita ufficiale con il Catania conferma le attese: importanti parate sugli attaccanti siracusani, ma nulla può fare dinanzi al rigore calciato da Catania. Contro l’Akragas, al “Massimino”, Matteo replica la buona prestazione, rilanciando con una serie di parate tanto spettacolari quanto decisive che hanno contribuito alla vittoria degli etnei e al contestuale passaggio del turno.

Un plauso a Lo Monaco, che non ha perso tempo a porre un fondamentale tassello tra i pali della propria squadra, investendo su colui che viene definito come il miglior portiere della Lega Pro. A Pisseri, invece, l’onere di confermare tali voci e diventare grande sul prato del “Massimino”.

Giuseppe Mirabella

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