MARIO NOCE, UN GIOVANE DETERMINATO
In attesa dei primi colpi di mercato, il Catania non ha perso tempo e, guardando in casa propria, ha proposto e messo sotto contratto professionistico due promettenti calciatori provenienti del proprio vivaio: Kevin Biondi e Mario Noce. Entrambi classe 1999 e catanesi doc, i due giovani si sono ben distinti nell’ultimo biennio trascorso in Serie D: il primo con le maglie di Igea Virtus e Messina, mentre il secondo con quelle di Gozzano e Cesena, ottenendo anche due promozioni consecutive.
Proprio di quest’ultimo vogliamo parlarvi oggi nella nostra analisi. Mario Noce è nato a Catania il 20 ottobre 1999 e indossa la maglia della sua città da quasi dieci anni: è infatti dal lontano 2010 che il talentuoso etneo fa parte del settore giovanile rossazzurro. L’anno scorso – prima del prestito – ha anche esordito in prima squadra debuttando da titolare in Coppa Italia contro il Foggia, nel match vinto dai rossazzurri per 1-3 al “Pino Zaccheria”, il 5 agosto 2018.
Come anticipavamo in apertura, il possente difensore catanese, con i suoi 190 cm d’altezza si già imposto “fra i grandi” nell’ultima stagione trascorsa con la maglia del Cesena, risultando fra i protagonisti della formazione romagnola nella cavalcata che ha riportato il cavalluccio marino in Serie C. Disputando 31 gare e riuscendo a realizzare anche una rete contro l’SSD Jesina Calcio, nonostante la giovane età Noce sembra aver trovato anche il suo suo ruolo naturale. Infatti, dopo aver iniziato la carriera calcistica da difensore centrale, il giovane Mario si è riscoperto un terzino destro dal piede educato e dall’instancabile corsa, macinando chilometri su chilometri che lo hanno portato ad essere titolare inamovibile dei bianconeri e risultando anche uno fra i migliori difensori del girone F di Serie D.
Come abbiamo visto, quest’anno sarà quindi confermato nella rosa etnea, e a questo punto si candida come validissima alternativa sulla fascia destra blindata da Luca Calapai, e all’occorrenza del pacchetto dei centrali. Il talento c’è, la “catanesità” pure. E allora, in attesa del mercato, fate largo ai giovani.
Marcello Mazzari