CATANIA, COL SIRACUSA IL “BONUS RISALITA”

Stasera alle 20:30 il Catania torna al “Massimino” per il derby contro il Siracusa, partita importantissima per diversi motivi. Infatti, oltre al valore della sfida fra conterranei che, come avviene in ogni derby, aggiunge sempre quel pizzico di pepe in più a questi incontri, per il Catania si tratta di un impegno significante poiché arriva dopo la prima sconfitta stagionale subita a Potenza. Serve quindi ripartire subito per non perdere il treno che porta alle primissime posizioni.

La debacle della scorsa settimana ha spiazzato un po’ tutti sia per il valore modesto dell’avversario, che per il parziale comunque rotondo nonostante non si sia vista in campo una squadra nettamente più forte dell’altra, ma semplicemente una con più fame. Infatti, l’aspetto più deludente messo in evidenza dalla sconfitta è stato sicuramente l’atteggiamento dei rossazzurri, apparsi molli, senza idee e disordinati in campo. In difesa, continue disattenzioni hanno portato ai due gol di vantaggio del Potenza già nel primo tempo, con la rete sensazionale di Capitan Biagianti che sembrava aver riaperto il discorso, ma che invece alla fine non è serviva a niente. In attacco, la coppia Marotta-Curiale, che aveva mostrato un’ottima intesa fino a questo momento, non si è resa mai realmente pericolosa, ma in generale tutta la squadra non ha supportato la manovra offensiva degli etnei. Lo stesso Lodi, da cui si pretende sempre quel qualcosa in più, in partite un po’ spente com’è stata la scorsa, spesso non riesce a rendersi utile per i compagni, deludendo le aspettative.

Il problema è sempre lo stesso: mancanza di personalità. Proprio quella che non ha permesso al Catania l’anno scorso di vincere il campionato, e che quest’anno Sottil sta cercando di inculcare ai suoi ragazzi. Tuttavia, anche le scelte del tecnico rossazzurro non sono state per così dire fortunate: la scelta di inserire Manneh largo a sinistra da esterno di centrocampo (e non da ala offensiva nel tridente, ruolo probabilmente a lui più congeniale) ha penalizzato la squadra in fase di non possesso vista la scarsa propensione del gambiano ai rientri in fase difensiva, mentre proprio nella retroguardia la scelta di inserire Lovric dal primo minuto è stata forse un po’ azzardata poiché il croato, al suo esordio stagionale in campionato, ha dimostrato di non essere ancora al top della condizione (non a caso è stato sostituito al 45’esimo).

È chiaro, quindi, che adesso non sono più ammessi esperimenti e serve solo vincere portando a casa più punti possibili da qui a Natale, visto e considerato anche che il Catania finché non recupererà le tre partite che gli mancano, vedrà tutti dal basso verso l’alto. Queste gare possono però essere viste anche come dei “bonus” che il Catania deve sfruttare per macinare terreno.

QUI CATANIA

Per ricominciare a farlo, Sottil questa volta dovrebbe affidarsi nuovamente al “vecchio” 4-2-3-1, provato tutta l’estate e con cui il Catania ha iniziato la stagione quest’anno. Niente doppia punta quindi, con Curiale che dovrebbe cominciare dalla panchina e Marotta con Lodi in appoggio, in campo dal primo minuto. Tra gli esterni, in difesa insieme a Calapai a destra sarà possibile assistere al ritorno tra i titolari di Baraye, mentre in avanti potrebbe toccare a Scaglia con la conferma di Manneh sulla sinistra. Aya e Silvestri andrebbero a comporre la coppia centrale, con il difensore ex Trapani pronto a riscattare la prova in chiaroscuro disputata contro il Potenza. In mezzo al campo dovrebbe aver recuperato dall’infortunio al gomito Rizzo, ma parte favorito per una maglia da titolare Angiulli per affiancare Biagianti.

QUI SIRACUSA

Sponda Siracusa, invece, un avvio altalenante degli azzurri ha portato ad un cambio in panchina: si è infatti dimesso la scorsa settimana l’allenatore Giuseppe Pagana, reduce da 5 sconfitte consecutive (una in Coppa Italia Serie C), ed è subentrato Michele Pazienza, ex Udinese e Napoli tra tutte da calciatore, e che in panchina ha già avuto un’esperienza in Serie C alla guida del Pisa, squadra con cui nella scorsa stagione ha disputato i play-off di categoria. Adesso ha l’arduo compito di conquistare la salvezza con gli aretusei, che al momento navigano nella zona bassa della classifica con 8 punti, frutto di 3 vittorie (partivano con un punto di penalizzazione), ma con due partite da recuperare. Pazienza già dall’esordio viene quindi messo alla prova contro una delle big della Serie C. Difficile, visti i pochi allenamenti avuti a disposizione fino a questo momento, ipotizzare rivoluzioni dell’undici iniziale già da stasera, con l’allenatore pugliese che sicuramente ripartirà dai soliti Vazquez e Catania, rispettivamente numero 9 e 10 degli azzurri, nonché principali realizzatori in rosa e quindi anche i principali pericoli per il Catania.

UN PO’ DI NUMERI

In tre partite giocate fuori casa, il Siracusa ha collezionato una vittoria e due sconfitte. Ha sempre subito almeno una rete, ma in due occasioni su tre è andato in gol. Il Catania è imbattuto in casa, dove ha totalizzato solo vittorie nelle appena due partite giocate in questo campionato, a causa dei continui rinvii. Considerando la Coppa Italia, le vittorie si alzano a quattro. Il miglior marcatore degli aretusei in campionato è Vazquez con tre reti. Altrettante ne hanno segnate, per il Catania, Curiale, Marotta e Lodi.

I precedenti fra le due compagini siciliane sono nettamente a favore del Catania, che in totale nella sua storia ha perso con il Siracusa solo cinque volte, di cui solamente una, nel 1991, in casa (1-4 per gli azzurri). Per il Catania, invece, le vittorie nel derby sono 15 in totale, di cui 9 al “Massimino”. Dal 2016, due vittorie in altrettante sfide.

PROBABILI FORMAZIONI

Catania (4-2-3-1): Pisseri; Calapai, Aya, Silvestri, Baraye; Angiulli, Biagianti; Scaglia, Lodi, Manneh; Marotta.
All. Andrea Sottil.

Siracusa (3-4-2-1): Messina; Di Sabatino, Turati, Bruno; Daffara, Tuninetti, Ott Vale, Del Col; Palermo, Catania; Vazquez.
All. Michele Pazienza.

Marcello Mazzari

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