MARCHESE: “CATANIA NON MERITA LA C”

Oggi nella consueta conferenza stampa del giovedì a Torre del Grifo parla Giovanni Marchese: “Con la Paganese sono entrato con la voglia di incidere e di lasciare il segno. Tutto questo però grazie alla squadra che stava iniziando a spingere e pressare. Non mi è importato del gol mancato. Le motivazioni sono tante: voglio riportare il Catania dove merita, perché non merita di stare in questa categoria. Speriamo di riuscire e di farcela. In squadra abbiamo tante caratteristiche, con Di Grazia e Russotto che riescono a saltare l’uomo e un buon pressing, è più facile giocare in avanti. Noi dobbiamo cercare di adattarci a tutti i moduli che il mister propone. Con il 3-5-2 abbiamo anche sbagliato tantissimi gol, i numeri a volte sono casualità. A Reggio abbiamo proposto un buon calcio, ma la palla non entrava. Noi da veterani dobbiamo dare l’esempio ai giovani, specie durante i momenti di crisi. Purtroppo in un campionato ci sono tante partite e non sempre si può giocare bene, con la Leonzio per esempio, non abbiamo fatto una bella partita. In un campionato capita. Dobbiamo limare gli errori per restare più in alto possibile e togliere punti a chi sta davanti. Io penso che i campionati si vincono con le piccole, di squadre forti ce ne sono poche. Non bisogna perdere con loro. Bisogna fare tesoro degli errori del passato e non perdere punti con avversari, tra virgolette, inferiori a noi. Il peso della responsabilità non lo sento, sono tranquillo. So che siamo importanti come esempio per i ragazzi e ogni giorno gli facciamo capire cosa significa giocare a Catania, anche se i ragazzi sono intelligenti e lo sanno da loro. Io amo Catania, per me è un piacere non un peso. Noi dobbiamo essere i più forti: non ci deve essere campo in brutte condizioni che tenga. Lavoriamo per mettere a posto le piccole defaillance nei calci piazzati. Non sento la concorrenza con Djordievic, è il mister a scegliere. 4-3-3 o 3-5-2 cambia poco. Io sempre tento di spingere il più possibile, a me cambia poco”.
Simone Caffi
 

 

Se ti è piaciuto, leggi anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *