LES TERRIBLES ENFANTS

In un momento di transizione e di importanti cambiamenti, come quelli che si sono registrati ultimamente negli uffici dirigenziali del Catania, sono innumerevoli le situazioni che innescano il consueto “effetto domino”.
Tante le incertezze, comunque fisiologiche, di chi si avvia verso un nuovo percorso partendo quasi da zero: così, il mercato, per più che evidenti ragioni, non può essere da nomi in prima pagina o da colpi da 90. Il risultato? Una rosa di calciatori che sulla carta risulta forse essere meno blasonata rispetto ad altre. Ma, come è risaputo, la medaglia ha due facce, ed il suo rovescio è che sono queste le situazioni meglio indicate per fare una cosa che nel calcio italiano viene praticamente snobbata, quasi fosse un affronto: guardare in casa propria.

Il Catania, e ciò anche per l’importante struttura che è Torre del Grifo, da un paio di anni si sta rendendo conto di avere già da sé delle ricchezze che, specialmente adesso, deve essere in grado di sfruttare. Un grande solco lo ha sicuramente tracciato mister Novellino, nella sua pur breve ma intensa esperienza rossazzurra: tutti i tifosi avranno per sempre impresso quel secondo tempo casalingo contro il Bisceglie, rimontando lo svantaggio di 0-1 grazie alla riscossa de Les terribles enfantes.

Andando a scorgere i nomi di quanti fanno parte del ritiro a servizio di mister Raffaele, ci si accorge subito che l’ex tecnico del Potenza ha già in mente grandi cose per la nuova generazione. Andando per ruoli, cominciando dal reparto difensivo, troviamo intanto la conferma di Mario Noce, classe 99′, che ha esordito quasi un anno fa subentrando a Silvestri durante la trasferta a Monopoli, e che quest’anno non è detto non possa ritagliarsi uno spazio più importante nella retroguardia; poi troviamo la novità di Salvatore Simone Pino, classe 02′, anche lui centrale di difesa, e che ha fatto parte della rappresentativa nazionale under 17 lo scorso hanno. Sulle corsie, oltre alla riconferma per Antonio Panebianco, classe 2001 e già parte a giugno del ritiro playoff sotto la guida dell’ex tecnico Lucarelli, è presente Alessandro Arena, classe 00′, di ritorno dal prestito all’Acireale dove è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante in serie D collezionando ben 21 presenze, adesso pronto al test del salto di categoria con un anno d’esperienza in più sulle spalle, potendo, insieme a Panebianco, rappresentare valide alternative sulla scacchiera di Raffaele, in un ruolo, come quello di corsia, su cui il tecnico punta parecchio. Altra conferma è quella dell’attaccante classe 01′ Luigi Rossitto, fatto esordire già lo scorso febbraio proprio da Lucarelli durante la sfida contro il Monopoli.

Proprio un anno fa, oggetto di queste attenzioni e premessa, era un allora semi sconosciuto Kevin Biondi, classe 99′ capace poi di rendersi protagonista di una stagione di primo livello, con 26 presenze e 3 gol, ma soprattutto grande carattere e duttilità, tracciando una strada ed un precedente che non può che segnare un percorso di fiducia anche per i sopracitati. Certezza, o quasi, che pare chiamato ad essere insieme ad altri tre gioiellini fatti in casa, quali Emanuele Pecorino (01′), Gianmarco Distefano (00′) e Kalifa Manneh (98′). Quest’ultimo, nonostante la giovane età, ha già dei trascorsi in prima squadra, presentandosi al quarto ritiro consecutivo (eccetto la parentesi del prestito alla Carrarese,ndr), e non si scoprono certo oggi le sue qualità, che finalmente potranno essere libere d’esprimersi con la necessaria continuità. Tornando ai primi due, invece, reduci dai prestiti con Milan e Lazio, le esperienze sul campo sono diametralmente opposte: Pecorino, infatti, si è agevolmente messo in luce collezionando 18 presenze (compreso coppe) nella primavera milanista, siglando 9 reti, mentre meno spazio per l’esterno Distefano nell’esperienza laziale.

Sono certamente questi ultimi quattro nomi ad essere quelli più conosciuti, e da cui, in un certo senso, i tifosi (e verosimilmente Raffaele) ripongono maggiori aspettative, che, se da un lato sono legittime e ben fondate, dall’altro invece devono tenere conto che servirà maggior supporto, quasi cieco e oltre ogni dubbio, per far sentire questi Terribles enfantes coccolati e liberi di sfogare il loro indubbio talento.

Se ti è piaciuto, leggi anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *