La catena non si spezza

Dopo lo scandalo legato all’inchiesta “i treni del gol”, si attende con morbosa curiosità quali possano essere le sentenze del procuratore Stefano Palazzi. Le mosse societarie ci svelano senza ombre che con molta probabilità, il prossimo torneo in cui la squadra “rossazzurra” metterà piede, sarà la Lega Pro.

I recenti acquisti dei giovani calciatori: De Rossi, Bacchetti, Calderini ed i numerosi e probabili innesti della primavera, sono un segnale chiaro ed inequivocabile che la squadra etnea ripartirà dalla terza serie.

Ciò che invece non appare chiara è la situazione in cui verte la società. Se le dimissioni del patron Pulvirenti e dell’ex amministratore delegato Pablo Cosentino sono state un passo dovuto, non è chiaro a chi passerà di mano la società. Attualmente a cambiare è solo l’organigramma, che vede al timone Carmelo Milazzo come amministratore unico, ma la proprietà appartiene sempre e comunque a Nino Pulvirenti.

Inutili e aleatori sono stati i tentativi da parte delle istituzioni pubbliche, con il sindaco Enzo Bianco in testa, di trovare un acquirente disposto ad acquistare il Catania. Piuttosto, le istituzioni avrebbero dovuto preoccuparsi di revocare le chiavi della città delle quali era stato insignito Pulvirenti, e che non meriterebbero un solo minuto in più di rimanere tra le mani di un imprenditore che su più fronti ha macchiato l’immagine della città.

La catena  non si è spezzata. La proprietà è ancora dell’ex presidente Pulvirenti e le recenti scelte in merito alla partita di Coppa Italia contro la Spal,  di vendere i tagliandi per assistere alla gara ad un prezzo poco accessibile, sono in linea con le scellerate decisioni degli ultimi anni.

Essere Presidente di una società di calcio non significa soltanto detenere il capitale economico per far fronte ad acquisti e cessioni, ci vuole competenza, senso di responsabilità, esperienza e professionalità. L’auspicio è che ben presto si possa spezzare questa catena, che somiglia tanto ad un incantesimo.

Adriano Nicosia

Tags

Se ti è piaciuto, leggi anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *