IL “SERGENTE” NOVELLINO
Dieci gare rimangono da disputare a conclusione della “regular season” di Serie C girone C 2018/2019. Il Catania è chiamato allo sprint finale per il miglior piazzamento in classifica.
Con l’esonero di Sottil, dopo la sconfitta, a Viterbo, contro la Viterbese per 2-0 di domenica 24 febbraio 2019, lo sprint assumerà le sembianze di una marcia, perché a guidare la squadra è appena giunto a Torre del Grifo un sergente di ferro: mister Walter Novellino.
Guida tecnica di assoluta esperienza ed ennesimo valore aggiunto per la categoria, il mister allenerà la sua quattordicesima squadra in carriera dal 1990. Le giovanili del Perugia prima, e in seguito la panchina della prima squadra umbra, segnano l’inizio della sua attività da tecnico. Poi Gualdo, Ravenna, Venezia, Napoli, Piacenza, Sampdoria, Torino, Reggina, Livorno, Modena, Palermo e Avellino costituiscono il percorso che lo hanno portano fino a Catania.
Anzi che lo hanno riportato alle pendici dell’Etna: perché Walter Novellino, calciatore professionista dal 1970 al 1987, chiuse la carriera agonistica proprio con la maglia rossazzurra nella stagione 1986-1987, dopo aver indossato, in ordine cronologico, le maglie di Legnano, Torino, Cremonese, Perugia, Milan, Ascoli e nuovamente Perugia, vantando anche una presenza con la nazionale italiana nel 1978.
Nasce il 4 giugno 1953, a Montemarano piccolo comune della provincia d’Avellino, abitato da poco meno di 3000 anime. Nonostante le sue origini campane, ha vissuto la sua infanzia a San Paolo, in Brasile tanto da imparare correttamente a parlare il portoghese. È stato un centrocampista offensivo, abile nel dribbling e rapido nelle giocate palla al piede.
Da allenatore si è spesso distinto per trasmettere alla squadra la grinta necessaria per ottenere sempre il massimo risultato. Predilige un classico 4-4-2, che ha come sua peculiarità la difesa a zona, sia durante le fasi di gioco in linea che nei calci piazzati. A centrocampo affianca un elemento di dinamicità e sostanza ad un regista dalle spiccate qualità d’impostazione del gioco. E nel reparto offensivo tende ad accoppiare e bilanciare un centravanti di peso con un attaccante molto più dinamico.
Aldilà degli schieramenti tattici e delle posizioni in campo, il cambio di guida della panchina etnea è avvenuto principalmente per ritrovare una serenità psicofisica venuta meno con le ultime prestazioni della squadra, per cui a pagarne le conseguenze è stato l’ex tecnico Andrea Sottil. Reo, insieme a una serie concause, di non essere riuscito a garantire un rendimento costante di risultati e pochi punti lontano dal Massimino, ma anche di non aver saputo ricompattare l’ambiente.
Il sergente di ferro è pronto a marciare insieme ai calciatori per ritrovare lo spirito combattivo e non lasciare nulla di intentato. Non contano più schemi di gioco e non occorre nemmeno il bel calcio. Serve scendere in campo compatti e determinati, con in testa un solo risultato: la vittoria. Bisogna lottare su ogni pallone e correre a perdifiato per un rincorsa verso il trampolino che porta dritto in Serie B.
In fondo sono solo 10 finali.
Ugo Zinna
(Fonte immagine: calciocatania.it)
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