IL GUERRIERO CATANIA

Spirito di sacrificio estremo e attaccamento alla maglia. Tra le poche luci emerse dalla deludente sconfitta in quel di Potenza, a spiccare su tutte è stata quella di Emanuele Catania.

Subentrato a metà ripresa al posto dell’infortunato Sarno, Lele ha dimostrato di essere un vero figlio del “Liotru”. Al minuto 66, infatti, in occasione della chance clamorosamente sprecata da Davis Curiale, l’ex attaccante del Siracusa ha rimediato un violento pestone al piede sinistro da Emerson nel tentativo – riuscito – di recuperare la sfera e mandare a rete il proprio compagno di squadra.

Una botta importante, lancinante, di quelle che ti fanno vedere le stelle per tanto tempo. Chiunque avrebbe chiesto il cambio, insomma. Chiunque, sì, tranne il guerriero Catania. Nonostante il dolore, lui non ne ha voluto sapere di tornarsene in panchina. Con un piede solo, sino al fischio finale, ha lottato e sofferto, ultimo ad arrendersi e capitolare dinanzi la sconfitta. Andando vicinissimo anche al gol, negatogli soltanto da uno strepitoso intervento di Ioime.

Il referto medico post-gara, emanato dal club rossazzurro nella giornata di lunedì, non ha lasciato dubbi: frattura composta del quarto e quinto metatarso del mancino, stop di almeno 30 giorni. Cosa dire di più? Nulla, soltanto applaudire il proprio figliol prodigo. Emanuele Catania a Potenza è stato l’emblema del sacrificio e della forza di volontà. Il simbolo di chi, a 38 anni, ha raggiunto il proprio sogno ed è disposto a battagliare contro tutto e tutti per proteggerlo e condurlo al trionfo.

Chapeau, Lele.

Daniele D’Alessandro

(Fonte foto: calciocatania.it)

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