Il Catania che verrà
RipartiAmo: lo slogan lanciato dalla società lo scorso anno, che cullava i tifosi nella speranza di una rapida risalita nella massima serie, diviene ora un imperativo categorico, non più per tornare tra le 20 squadre più forti d’Italia, ma per evitare di sprofondare ancora più in basso, alle soglie del dilettantismo.
Ricominciare di certo non sarà facile: la Lega Pro è più dura di quanto si possa immaginare ed è già cominciato l’esodo dei giocatori che non seguiranno il club etneo in questa (dis)avventura. Non resta dunque che aggrapparsi a giovani carichi e motivati, in particolare quelli della Primavera, che sono reduci da un’ ottima stagione, terminata ad un passo dal raggiungimento dei play off.
I più noti sono coloro che, già in serie B, erano stati chiamati a dare una mano: Parisi, la cui autorevolezza difensiva è stata apprezzata anche nelle 10 presenze con la prima squadra, e Moses Odjer, che dopo 13 apparizioni altalenanti cercherà di riscattarsi, anche alla luce della grande stima dimostrategli da mister Pancaro.
Da tenere in forte considerazione anche Alfonso Sessa e Mattia Rossetti che, pur non avendo avuto spazio con i “grandi”, sono diventati uomini chiave della Primavera. Inoltre il portiere siracusano Giuseppe Ficara, che ha firmato fino al 2016, potrebbe prendere posto tra i pali nel caso Terracciano partisse.
Infine il bomber Andrea Di Grazia, fresco di quadriennale, sarà sicuramente un elemento fondamentale per un attacco ancora tutto da definire, soprattutto per quanto riguarda il capitolo cessioni.
Discorso a parte va fatto per l’argentino Piermarteri, la punta Petkovic e il talentuoso Barisic che, nel caso non venissero venduti, potrebbero davvero essere importanti per il Catania che verrà.
Il futuro è incerto, ma i tifosi possono contare sul fatto che si ripartirà da professionisti seri e stimolati, la cui preoccupazione sarà solo una: giocare finalmente a calcio per cercare di accantonare, il prima possibile, tutto il resto.
Carlo Cimellaro