CROTONE, UDINESE, CITTADELLA E CATANZARO: QUANDO IL “ROSSO” FA STRAGI IN CAMPO
Catania-Catanzaro si è conclusa sul risultato di 3-1 in favore della squadra più blasonata e, classifica alla mano, meglio attrezzata per disputare la stagione in corso. Durante il primo tempo, infatti, pur trovando una volenterosa opposizione da parte dei calabresi guidati da mister Zavattieri, la formazione proposta in campo da mister Rigoli è riuscita a passare in vantaggio immediatamente con una bella azione sviluppatasi sulla fascia sinistra ed inserimento sul secondo palo del solito Biagianti. Da lì in poi la partita è stata piacevole, con occasioni da una parte e dall’altra ed un Catania “sprecone” che si fa raggiungere, per poi tornare in vantaggio con la prima rete in maglia rossazzurra di Mazzarani, su assist del capitano. Fin qui sembra un pomeriggio ordinario, con due formazioni che si fronteggiano, chi gestendo il possesso palla, chi ripartendo in contropiede, fornendo uno spettacolo gradevole al pubblico giunto al “Massimino”.
La seconda frazione di gioco parte con un ritmo diverso, più lento e compassato, data la necessità da parte della squadra di casa di gestire il risultato rischiando il meno possibile. Dopo un quarto d’ora circa, nel quale gli ospiti non riescono a rendersi pericolosi, come è logico che sia, il nervosismo in campo aumenta. L’occasione per mostrare la propria insofferenza arriva in occasione di uno scontro di gioco, al termine del quale i giocatori del Catania mettono la palla fuori, visto il mancato intervento da parte dell’arbitro, il signor D’Apice di Arezzo, per consentire l’ingresso degli staff medici. Successivamente a questo evento i giocatori giallorossi non restituiscono la sfera agli avversari. Qui ci si aspetterebbe un intervento da parte del direttore di gara tesa a ristabilire la calma tra i giocatori delle due compagini. Non avviene nulla di tutto ciò e, purtroppo, sull’immediato ribaltamento di fronte, a causa di un fallo commesso da Di Cecco, nasce una rissa. Protagonisti principali dello scontro sono stati: da un lato lo stesso Di Cecco e dall’altro Prestia. Decisione salomonica dell’arbitro, doppia espulsione, ma primo errore macroscopico con Bergamelli, arrivato per sedare l’alterco, che viene allontanato inspiegabilmente dal campo. Da lì in poi solo errori da parte del giudice di gara che, suo malgrado, dimostra di non avere più la gestione della gara cacciando dal rettangolo di gioco: altri due giocatori calabresi, Drausio e lo stesso allenatore dei siciliani, Rigoli.
Purtroppo ciò che è accaduto ieri ha numerosi precedenti; per rimanere alla storia più o meno recente del Catania, ricordiamo: Crotone-Catania 3-1 del campionato di Serie B 2005/2006, Udinese-Catania 0-1 del campionato di Serie A 2006/2007, Cittadella-Catania 3-2 dell’ultima stagione nella serie cadetta, annata 2014/2015. Nella prima occasione il signor Romeo si erge a protagonista della partita mostrando la bellezza di 5 cartellini rossi: Cesar, Zavagno, Mascara e Paschetta per gli etnei, Rossi per i calabresi. In occasione della gara del “Friuli”,conclusasi con un’importante vittoria per la corsa salvezza, gli espulsi furono “solo” due ed esclusivamente di parte bianconera: Motta, per un fallo da ultimo uomo al limite dell’area (per onestà fuori area) che decretò il rigore della vittoria trasformato da Spinesi, e Totò Di Natale per un applauso ironico all’indirizzo del signor Marelli di Como. Per finire, in occasione della gara di Cittadella, fu Maresca di Napoli a rendersi protagonista con 4 espulsioni: Rinaudo, correttamente per seconda ammonizione, e, nel finale, Chrapek, Spolli e l’allora allenatore Pellegrino, per motivi ai più sconosciuti.
Al termine di questa ricerca risultano evidente che un tale numero di cartellini rossi è stato successivo ad errori grossolani, soprattutto nel caso di Udine. Ciò tende a provare come, a meno di risse prolungate e che coinvolgano violentemente molti dei componenti delle due formazioni, l’allontanamento di più giocatori sia un segno di debolezza e poco controllo sull’andamento della gara, piuttosto che dimostrazione di polso ed intransigenza. Speriamo comunque di aver finito, almeno per questa stagione, di parlare di arbitri e di poter invece trattare delle prestazioni di una squadra in netta ripresa, che ha raggiunto la zona play off e che deve continuare assolutamente la sua scalata.
Claudio Maggio
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