CATANIA: L’ALLARME ROSSO RESTI UN CASO ISOLATO

È dato risaputo che la Lega Pro non sia un campionato adatto ai deboli di cuore. Una realtà dai contorni ben definiti, a cui per forza di cose si è dovuto adattare il Catania guidato da mister Pino Rigoli. Una squadra che, non a caso, da quando ha iniziato a privilegiare la sciabola a discapito del fioretto, ha ingranato una marcia degna di chi ambisce a posizioni di prim’ordine.

La partita contro il Catanzaro ha messo in mostra quel tanto agognato agonismo richiesto da tifoseria e stampa, a tratti perfino oltre i normali standard concessi. I due cartellini rossi maturati da Bergamelli e Drausio, infatti, rappresentano l’unica macchia di una prestazione maiuscola. I due, entrambi centrali difensivi, costringeranno mister Rigoli e reinventare il reparto in vista della delicata trasferta di domenica contro la sorpresa Virtus Francavilla. Una situazione non facile, a cui si aggiunge l’infortunio maturato dal terzino Djordjevic, la cui entità è ancora da valutare. Un’emergenza complessa da fronteggiare, in una fase della stagione dove i rossazzurri sembrano aver finalmente ritrovato il giusto equilibrio tattico, in particolare nel pacchetto arretrato.

Importante pertanto, in chiave futura, sarà evitare di incorrere nuovamente in situazioni simili, anche se scaturite da atteggiamenti poco edificanti da parte degli avversari. Un concetto ribadito a chiare lettere anche dallo stesso Andrea Mazzarani, che in conferenza stampa ha sottolineato l’invito a mantenere i nervi saldi e non perdere il senno nelle fasi calde della partita. Anche se, analizzando l’altra faccia della medaglia, ai tifosi non sarà certamente dispiaciuto di assistere ad una squadra capace finalmente di mettere in bella mostra i cosiddetti attributi auspicati a più riprese dal direttore Lo Monaco, d’altronde imprescindibile per questa categoria.

Antonio Longo

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