Ciak, si gira! “Profondo rossazzurro” a Brescia
Inguardabile. Non c’è aggettivo più azzeccato che possa descrivere la sciagurata prestazione del Catania di Marcolin in quel di Brescia.
Un 4-2 perentorio, secco, che non lascia spazio ad alcun tipo d’interpretazione. I rossazzurri si rendono autori di una prestazione ai limiti dello scadente. Il Catania, infatti, sembra assomigliare sempre di più ad un gambero: le cinque vittorie di fila avevano fatto sognare, dopo Bologna, invece, un nuovo pericolosissimo blackout con appena 1 punto conquistato nelle ultime 3 gare.
Al “Rigamonti” va in scena un vero e proprio horror show a tinte rossazzurre. Mai scesi in campo mentalmente e disposti in modo confusionario dal proprio allenatore, gli etnei vengono umiliati dai quattro gol firmati Sestu, Di Cesare, Da Silva e Benali, abili a capitalizzare le oscenità difensive messe in mostra da Capuano e compagni. Inutili le reti della bandiera di Rosina e Castro, le quali, quantomeno, rendono più accettabile un passivo già molto pesante. Zero occasioni da goal tra primo e secondo tempo – eccezion fatta per la traversa del volenteroso Sciaudone sul finire della prima frazione di gioco -, organizzazione di gioco inesistente e difesa raccapricciante. Ecco in sintesi il Catania di oggi, da lasciare tutti senza parole.
Troppo brutto per essere vero, o almeno così si spera. Già, perché la salvezza è tutt’altro che archiviata, con le dirette concorrenti che non accennano a fermarsi. Dimenticare Brescia e testa subito allo spareggio salvezza di sabato al Massimino contro il Cittadella. Questo l’imperativo del Catania che, davvero, non può più sbagliare.
Daniele D’Alessandro
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