CATANIA DA “SCEMPIO LEAGUE”!
Dopo quattro sconfitte consecutive, sembra non avere fine il disastroso momento della compagine rossazzurra, giunta in terra calabrese e già affondata sotto i colpi di Sarao e Giovinco in soli venti minuti. Due errori che pesano come un macigno causati da Gil e che gettano tutta la difesa rossazzurra sotto critiche anguste e severe.
Al 5′, per cominciare, la solita amnesia su calcio d’angolo, laddove il brasiliano si dimentica completamente di marcare il centravanti avversario, rendendolo libero di saltare indisturbato e bucare Pisseri. A niente serve il palo colto da Pozzebon tre minuti più tardi, dopo aver inzuccato un pallone crossato da Russotto: come dicevamo poc’anzi, al 21′ Giovinco si presenta tutto solo davanti all’estremo difensore rossazzurro, dopo che il solito Gil non fosse riuscito a chiudere il filtrante per il fratello del più noto Sebastian.
Il Catania, dunque, sembra non aver compreso la lezione. Dopo quattro scoppole, infatti, non pare essere sazio di subire altre mazzate psicologiche. Eppure, a dire il vero, al 31′ arriva l’occasione che non ti aspetti: Biagianti scambia il pallone con Mazzarani al limite dell’area, quest’ultimo riesce ad insaccare il gol del momentaneo 2-1 con un tiro dritto dritto all’angolino, che beffa i padroni di casa.
Da quell’episodio, però, bisogna aspettare il secondo tempo per scorgere altre opportunità per i siciliani. Al 68′ Di Grazia coglie una traversa dopo una provvidenziale deviazione di un difensore giallorosso. Qualche minuto più tardi ci prova ancora Mazzarani, ma il pallone va a lato. Per il resto non succede più niente.
Prosegue la crisi nera degli etnei, ormai sull’orlo del precipizio. Per adesso solamente da un punto di vista morale e psicologico ma, continuando così, molto presto potrebbe scorgersi la stessa situazione in classifica e lì sì che sarebbero cavoli amari. Il Catania è una squadra incapace di reagire e domenica dopo domenica non fa altro che collezionare bocconi sempre più amari da digerire.
Uno scempio che sembra non avere fine. Oggi la squadra dell’Elefante perde contro una compagine che non ha dimostrato niente dal punto di vista della qualità e del gioco, ma che ha saputo mettere sicuramente quel pizzico di determinazione sufficiente a conseguire il risultato. I rossazzurri, invece, sembrano avere l’elettroencefalogramma piatto. La formazione allenata da Pulvirenti è mentalmente destabilizzata, priva di stimoli e voglia di riscatto, cose che sembrerebbero essere naturali all’interno di uno spogliatoio che vive una situazione caratterizzata da cinque schiaffoni consecutivi. Ma a Catania, ormai da anni, tutto va al contrario. Bisogna salvare la baracca oppure si finirà col commentare una squadra che potrebbe anche ritrovarsi a giocare i play-out. E chissà a quel punto che tipo di scenari potrebbero aprirsi.
Federico Fasone
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