ANARCHIA IN CAMPO

Pasqua amara per i colori rossazzurri, dopo l’ennesima sconfitta di questo tragico finale di stagione, dal quale si esce drammaticamente scoraggiati. La gara di sabato è stato il punto più basso, ma visto il trend si rischia di dover raschiare ancora il barile, con un Catania caduto nel ridicolo, incapace di creare il ben che minimo pericolo per gli avversari, e mostrando un’organizzazione di gioco da partitella tra “scapoli e ammogliati”.

Eloquente, in tal senso, l’episodio avvenuto verso la fine della ripresa, sul risultato già di 2-0 per gli ospiti, senza che ci fossero  quindi le ben che minime speranze per una rimonta: dopo essersi giocato ben due cambi ad inizio ripresa, inserendo contemporaneamente Pozzebon, il quale aveva lasciato il posto da titolare all’invisibile Tavares, e Barisic, senza che questi due cambi portassero alcun miglioramento alla costruzione del gioco, a metà del secondo tempo il Catania si gioca anche la terza carta, sostituendo il regista in versione slow motion Scoppa con il giovane Di Stefano.

Le mosse di mister Pulvirenti penalizzano gli etnei, viste le condizioni atletiche in cui versa questa squadra, già da tempo sotto tono sul piano fisico, e decimata dagli infortuni nelle ultime settimane.

Di lì a poco, infatti, visto che anche la fortuna sembra avere abbandonato questo gruppo come ha fatto la tifoseria, ennesimo guaio muscolare per un giocatore rossazzurro, in questo caso Gil, il quale accusa un forte problema alla coscia sinistra. Fin qui nulla di strano, seppur sia assurdo finire i cambi così presto vista la stanchezza mostrata da tutti i giocatori in queste settimane, lo stato confusionale che ha colpito l’ambiente etneo può giustificare un così banale errore.

Gil, però, continua a provare, con una fermezza ed una forza d’animo che può essere definita o eroica o, dai più, cocciuta ed inutile, viste anche le nulle possibilità di rimonta. Il fatto grave, se non bastasse la situazione surreale che vede una squadra professionistica ritrovarsi con un proprio calciatore che salta grottescamente su una gamba sola come in una gara dopolavoristica, avviene quando Pulvirenti, dall’alto della sua posizione di guida tecnica, ferma il gioco per fare uscire il difensore rossazzurro, il quale per tutta risposta si rifiuta in maniera veemente, restando sul rettangolo verde di gioco ed aggirandosi fino alla fine della gara inutilmente.

Se non fosse già stato evidente prima, ecco un’altra dimostrazione di come avere lasciato la guida tecnica ad un professionista che aveva gestito fino ad allora solo ragazzi, seppur egli sia preparatissimo tecnicamente e tatticamente e ciò non viene messo in dubbio nonostante i risultati, purtroppo sia stata una scelta sbagliata.

L’ex mister della Berretti non è seguito da giocatori che mostrano solo di attendere la fine del campionato per poter andare in vacanza, come degli scolari aspettano la fine della scuola.

(Fonte foto: calciocatania.it)

Claudio Maggio

 

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