ATTACCAMENTO, SACRIFICIO ED UMILTÀ

Il Catania, uscito vittorioso dalla gara di Matera, sembra aver ritrovato l’entusiasmo di un tempo. I giocatori, ai più sconosciuti, hanno lottato e corso per novanta minuti ottenendo i tre punti che hanno smosso la classifica da un impietoso -9 ad un -6 ancora pesante da digerire, ma più leggero da vedere.

Ciò che è piaciuto di più è stato l’atteggiamento mostrato sul rettangolo di gioco da questi giovanissimi calciatori, che con cuore e carattere hanno combattuto e sofferto in dieci contro undici per buona parte della gara. Corsa, aggressività, spirito di sacrificio ed umiltà sono stati i fattori che hanno portato al successo, ed i tifosi etnei non hanno di certo sbuffato se qualche pallone veniva spedito, senza troppi indugi, in tribuna, perché ne hanno riconosciuto senso di sacrificio e appartenenza alla maglia.

Già, la maglia! A proposito della casacca rossazzurra, un’importante retroscena è accaduto dopo il match con la squadra lucana. I giocatori sfiniti, ma entusiasti per aver dato tutto in campo hanno chiesto un premio partita del tutto particolare.  I dirigenti etnei  all’eventualità di concedere premi partita erano apparsi davvero contrariati, del resto è ancora troppo presto per trarre conclusioni affrettate, sennonché l’insolita richiesta: tenere le maglie indossate per la gara d’esordio.

La richiesta presentata da Scarsella, Liverani e compagni è stata recepita come un cambiamento di rotta. Il pubblico catanese, abituatosi negli ultimi anni alle leziosità di certe prime donne ed ai mal di pancia degli argentini, ha finalmente ritrovato quella grinta e quel carattere, tipico della serie C, che si era ormai smarrito.

A Monopoli si cercheranno delle conferme, ma se l’approccio e l’atteggiamento saranno quelli di Matera, si è certamente sulla buona strada per uscire dalle torbide acque della bassa classifica.

Adriano Nicosia

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