Sembra banale ormai ripetersi, ad nauseam. Però bisogna continuare a farlo, a caldo, cercando di non cancellare mesi di delusioni, di lezioni, di esoneri per qualche risultato utile: il Catania vince -ed è questo che conta- ma per ora lo fa in partite che se fossero andate diversamente avrebbero fatto aprire le nubi, il cielo, avrebbero preannunciato la peste bubbonica e l’invasione delle cavallette. In questo secondo successo consecutivo in campionato, escludendo quello in Coppa Italia, i rossazzurri mettono al tappeto un non trascendentale Rende, ultimo in classifica, facendo quello che da una squadra di questo livello ci si deve aspettare.

Contro un avversario, se vogliamo, ancor meno trascendentale del Rieti della passata giornata. A differenza della scorsa vittoria, stavolta, i tre punti arrivano con il conforto delle (deserte) mura amiche, col “muso” etneo avanti solo per una rete rispetto all’avversario e con qualche brivido sul finale di gara. Per questo non si può che rimanere guardinghi, in attesa di sfide più probanti e allenanti come quella del recupero contro la Paganese oppure la successiva col Teramo.

Tuttavia, è chiaro che il morale e la classifica non possano che trarre giovamento da questa iniezione di punti. Il vedersi sesti, dopo essere usciti addirittura dalla zona play-off qualche settimana addietro, fa sicuramente sentire tutti più sereni. E poco male la fuga solitaria della Reggina che con investimenti e meno proclami è riuscita in quello che a Catania finora abbiamo potuto solo sognare. Almeno, lo scontato, che a un certo punto tanto scontato non era, è tornato di casa nello spogliatoio dell’elefante, che dimostra di essere una spanna sopra alcuni avversari.

Il bello del frullatore della Serie C è che le gare si susseguono senza sosta e che potrebbe capitare tutto e il contrario di tutto, già nella prossima sfida di mercoledì a Pagani. Ma ancora una volta sarebbe bello non ritrovarsi con delle brutte quanto inaspettate sorprese…

Simone Caffi

(Fonte immagine: calciocatania.it)