ALLA DERIVA
Il doppio carpiato di Maita sul contatto inesistente con Bucolo denota certamente doti attoriali di ottimo livello. Poi, con il contributo di un arbitro che assegna un doppio giallo per un fallo mai avvenuto, tutta la scena può arrivare a valere il premio Oscar. Certo che un po’ di malizia da parte di un giocatore che già era stato ammonito sarebbe stato lecito aspettarsela, magari non azzardando quell’intervento a centrocampo. Come sarebbe stato lecito aspettarsi la sportività di un avversario che doveva ammettere di non essere stato sfiorato.
Ma questa è la serie C e a sviste del genere avrebbero dovuto farci tutti il callo, ma proprio tutti, i tifosi, gli addetti ai lavori, i giornalisti e perchè no, anche i calciatori che dovrebbero sapere fino a dove possono spingersi nei loro interventi.
Detto ciò, in questa uggiosa domenica il Catania dissolve (nuovamente?) ogni dubbio: Camplone, Lucarelli, ma pure il Guardiola di turno avrebbero avuto difficoltà nel far giocare questo undici alla pari di formazioni più attrezzate ed equilibrate come quella calabrese. Non bisogna dimenticare, infatti, che il giallorosso Kanoute aveva iniziato dal primo minuto a dimostrare come la retroguardia etnea non riuscisse a stare al suo passo, mancando anche un pallone a due passi dalla linea di porta. Ben prima della famigerata espulsione.
In casa etnea, gli infortuni, le defezioni e la condizione fisica non ottimale hanno di certo contribuito a questo sesto disastro stagionale. Tuttavia non è un caso che tutte le formazioni di vertice incontrate lontane dal “Massimino” abbiano vinto agevolmente contro Biagianti e compagni, con l’unica eccezione del Bari fermato con un pareggio tra le mura amiche.
A Catanzaro, vedere una squadra così remissiva sin dai primi minuti, che non accenna a proporre ma pensa solo a difendersi, ha fatto male a tutti quelli avevano pensato che questa potesse essere la stagione della rinascita. Quella del bel gioco offensivo e arrembante, in barba a ogni arzigogolo tattico.
Invece “la coperta” era corta fin dall’inizio: quando si segnava ma forse si subiva qualche gol di troppo, e lo è ancora di più ora adesso, dove un gioco asfittico è accompagnato da una fase difensiva tutt’altro che brillante. Ulteriormente corta, se si pensa a come le sostituzioni di ieri siano andate a far naufragare definitivamente un battello che fino a quel momento galleggiava alla deriva.
Galleggiare, con orgoglio, con voglia è questo che ci si aspetta dalla prossima gara con la Casertana, nulla più, nella speranza di centrare i tre punti. Vivacchiare nell’attesa dei “miracoli” ( leggasi “acquisti”) di gennaio.
E questo pure, non può che fare male.
Redazione Catania Channel
(fonte immagine: calciocatania.it)