La tifoseria si divide
L’estate si fa sempre più rovente, come i giorni che attendono di sapere quale sarà il futuro del Catania. Se l’iscrizione al campionato di LNPB, – acronimo di lega nazionale professionisti serie B- è servita quanto meno a salvare la matricola 11700, quindi la storia della società etnea, ancora torbide sono le acque in cui stagna la società. Intanto il Cda della società è stato azzerato, con l’incarico pro tempore di Carmelo Milazzo come amministratore unico della società, ma una vicenda spiacevole sta dividendo la tifoseria.
Oltre 2000 sono i tifosi che a causa dello scandalo che ha coinvolto il Catania, hanno fatto richiesta di risarcimento danni alla Codacons- associazione per la difesa dei diritti e tutela dei consumatori- , cercando quindi di far valere le proprie ragioni. Da una nota stessa pubblicata dalla Codacons si legge: “I tifosi non sono più disposti a subire le prese in giro del calcio italiano e hanno deciso di passare alle vie di fatto. Invitiamo tutti i tifosi del Catania a seguire il loro esempio e scaricare sul sito i moduli per la costituzione di parte offesa”.
Pronta la risposta della tifoseria organizzata che attraverso la pagina facebook “ Quando saremo tutti nella nord”, ha espresso il proprio dissenso nei confronti di coloro i quali chiedono il risarcimento danni, in quanto non sarà l’ex presidente Pulvirenti evntualmente a risarcire i danni, ma la società Catania, che di per se è già oberata da una situazione particolarmente scottante.
Questo è quanto si legge nel comunicato dei supporters etnei:
“E poi, in un momento così delicato, con la cessione della società in gioco, ve lo siete chiesti da chi dovranno essere risarciti i danni? Se sarà la società e non Pulvirenti a doverlo fare? – continuano i supporters rossazzurri- liberissimi di fare come volete, anche di aderire ad una chiara iniziativa dal sapore promozionale di una associazione che si è fatta visibilità sfruttando il disastro Catania. Ma nell’idea che abbiamo noi di ciò che voglia dire essere tifosi della propria squadra, è una cosa che non esiste.”
In attesa di conoscere le sentenze del Procuratore federale della FIGC Stefano Palazzi, la tifoseria sembra essere meno compatta, sintomo di un ambiente sempre più rovente come i giorni di questa estate.
Adriano Nicosia
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