IL GRUPPO C’È. MANCA TUTTO IL RESTO

C’è una cosa che non si può rimprovare a questo Catania: è l’impegno e l’abnegazione di un gruppo che in campo dà il 110 per cento, anche oltre le proprie possibilità. Un concetto riassunto da quell’abbraccio corale, per certi versi commovente, visto dopo il gol di Russini a Catanzaro. C’è tanta voglia di fare in questo Catania. Lo si legge negli occhi di Sipos, nella sua corsa disperata all’inseguimento di Loreto in occasione del quarto gol della Turris. Lo si legge nell’entusiasmo di Moro, nella freschezza di Greco, tanto per citarne qualcuno. Un’esuberanza positiva che in alcuni casi porta questi ragazzi a commettere qualche ingenuità, taltolta grossolana. D’altra parte, lo abbiamo ribadito a più riprese: realisticamente, a dispetto dei proclami di inizio stagione, a questa squadra non si può domandare più di una tranquilla salvezza. Vero che al momento non ci sono i numeri nemmeno per quella. Motivo per cui si può e si deve far meglio.

Ma ad inquietare sempre più è la fragilità dei pilastri su cui si regge la baracca rossazzurra. In città si percepisce una frustrante sensazione di instabilità, acuita anche dal silenzio di Sigi riguardo le vicende societarie. Un vuoto comunicativo che non fa altro che alimentare dubbi e incertezze. Nel frattempo, a breve si tornerà a dover fare i conti con le scadenze. Di nuovi investitori non si sa praticamente nulla, mentre invece regna confusione attorno al futuro di Torre del Grifo.

Lecito quindi chiedere (anche questo, concetto già ribadito in questa sede) un canale di comunicazione che possa in qualche modo offrire un quadro su quanto sta succedendo. D’altra parte, l’autunno appena iniziato potrebbe proporsi come una stagione decisiva, nel bene o nel male.

Antonio Longo

Foto: calciocatania.it

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