RIPRENDERSI… ADESSO!
Ancora un match soporifero, ancora un pareggio incolore. I rossazzurri stavolta sono costretti a fermarsi davanti alle barricate della Vibonese, formazione che come nei piú classici copioni della Serie C, tenta di non prenderle piuttosto che creare gioco aspettando l’avversario dietro la linea della palla. La squadra etnea, dal canto suo, dà una mano considerevole alla formazione di casa rendendosi realmente pericolosa davvero poche volte e mancando di palleggio di qualità quando si arriva ai limiti dell’area.
Rimanere col pallino del gioco in mano, per tutti i novanta minuti, non è purtroppo servito. 3-5-2, 3-4-3 e una buona qualità in fase di impostazione e palleggio, sembrano valsi a poco contro una formazione che si giocava tutto negli ultimi 15 metri: giusto la zona in cui il Catania ha maggiori difficoltà nel trovare la giocata vincente e spunti di gioco interessanti in questa parte di stagione. Se in più si aggiunge il gravissimo errore in fase difensiva che porta all 0-1 provvisorio per i padroni di casa la frittata è fatta.
A mettere in pari tutto la solita incocciata di Sarao, nel fondamentale che quest’anno ha portato più punti agli etnei, il calcio da fermo. Per il resto il match si può riassumere in una lunga serie di palle scodellate in mezzo alla ricerca della testa e della precisione dei giocatori rossazzurri che affollano l’area. Il tutto inframezzato dalle belle conclusioni fuori area di Russotto che però, per le sue qualità, sembra danneggiato dal giocare troppo lontano dalla porta.
Nel secondo tempo entrano Reginaldo e Maldonado, ma la sinfonia non cambia. La squadra di mister Raffaele riesce ancora di più a congelare tra i propri piedi il pallone ma rimane sempre poco efficace a ridosso dell’area.
Eppure Manneh, in una sua giocata nel primo tempo, sembrava essere riuscito con facilità a penetrare la difesa avversaria arrivando a tirare libero all’altezza del dischetto. Segno che gli avversari fossero schierati in maniera esasperatamente difensiva ma fossero tutt’altro che impenetrabili.
E quando l’episodio non favorisce, quando l’ennesima palla crossata in area finisce in pasto alla difesa oppure viene direzionata lontana dalla porta, non puó succedere molto di più.
Bisogna rimettere sui giusti binari il periodo di fisiologico calo fisico e mentale che questa squadra sta affrontando in questo girone di ritorno: pronosticabile, visto l’ottimo ruolino di marcia tenuto finora, al di sopra di ogni aspettativa, con le concomitanti defezioni occorse che hanno costretto a dover tenere sempre gli stessi in campo.
Una “ripresa” che deve avvenire in tempi quanto piú brevi, per rimanere aggrappati al treno delle prime posizioni.
Sullo sfondo un derby che si preannuncia quantomai infuocato: in ballo non solo una delle partite più importanti dell’anno, ma anche i punti e il morale per chiudere questa regular season nel migliore dei modi.
Bisogna riprendere il filo da dove lo si è perso. Tornare a giocare palla a terra, in maniera veloce e precisa, specie negli ultimi 15 metri, con meno titubanza e incertezza. L’impegno dei calciatori non è mai mancato, anche in queste situazioni di difficoltà, gli uomini dell’elefante hanno sempre onorato la maglia: alla lunga il fattore “dedizione” potrebbe rivelarsi fondamentale, dando speranza a questo sogno che si chiama Serie B.
E soprattutto non rassegnarsi al periodo negativo. Mai. Perché la lotteria dei play-off è imprevedibile e arrivarci da posizione ottimale sarebbe troppo importante.
Simone Caffi