CRISI ROSSAZZURRA
Gioca un buon calcio il Teramo contro il Catania. Biglietto da visita eccellente quello degli abruzzesi: passano soltanto tre minuti e arriva già il vantaggio grazie ad un tiro di prima intenzione di Ilari, che finalizza al meglio una manovra arrembante dei suoi e batte Martinez senza troppi ostacoli. Dopodiché il Catania non reagisce affatto. Sono lenti, compassati e completamente privi di idee gli etnei, infatti non trovano mai il modo di avvicinare la porta avversaria, né si muovono in maniera corale per dare almeno la parvenza di poter essere pericolosi. Si gioca sempre all’indietro perché le verticalizzazioni non esistono. Squadra che sembra mancare nei fondamentali tecnici, sia individuali che di squadra.
Eppure nella ripresa qualcosa cambia in meglio. I ritmi dei rossazzurri finalmente diventano più intensi e Pecorino viene fiancheggiato in attacco da Reginaldo. L’ingresso del brasiliano permette ai compagni di avere più di un punto di riferimento nella zona nevralgica del campo, esonerando la giovane punta del pesante ruolo da predicatore nel deserto che aveva svolto per tutta la prima frazione di gara. Il numero 10 in maglia gialla, infatti, è proprio il più pericoloso dei suoi quando con un destro a giro prova a finalizzare un’azione rocambolesca, ma il tiro si spegne di poco a lato. Più tardi è un altro subentrato, per la precisione Emmausso, a sfiorare la rete del pareggio, solo che quest’ultimo allarga troppo il piattone e tutto si risolve nel solito nulla di fatto. Dopo che i biancorossi rischiano di portarsi sul 2-0 con una conclusione che viene provvidenzialmente sventata da Claiton, nell’occasione portiere aggiunto all”estremo difensore Martinez, i siciliani ci provano con il loro marchio di fabbrica: calcio piazzato di Maldonado, pallone sulla testa di Pinto, che però devia alto di poco sulla traversa.
Finisce 1-0 per i padroni di casa. Catania in netta crisi di risultati (solamente un punto raccolto nelle ultime quattro giornate) e di gioco. Etnei ancora incapaci di rendersi padroni del campo e sviluppare trame offensive degne di tal nome. Le uniche occasioni che capitano sui piedi degli attaccanti sono ancora dovute a sparute iniziative individuali oppure a rimpalli sui difensori che favoriscono la conclusione delle punte. Nel frattempo si delinea più marcatamente un solco con le prime della classe. Urgono interventi a cui dovrà pensare la nuova dirigenza appena entrerà a fare parte della società rossazzurra.
(Fonte foto: calciocatania.it)
Federico Fasone