AMAREZZA E RIFLESSIONE: ADESSO SNODO CRUCIALE

Un punto in quattro partite. È il misero bottino di un Catania che, dopo un inizio di campionato sull’acceleratore (quanto meno dal punto di vista dei risultati), sembra avere smarrito la retta via. Vero che il calendario ha messo i rossazzurri di fronte alle prime tre del campionato, con il derby a fare da intermezzo. Vero che tre di questi match sono stati disputati lontano dal proprio campo. Altrettanto innegabile, però, che dal team di Raffaele ci si aspettava qualcosa in più.

La sconfitta maturata ieri a Teramo ha paradossalmente mostrato un upgrade rispetto al derby di Palermo, ma ha anche per l’ennesima volta palesato tutti i limiti di una squadra poco incisiva negli ultimi 30 metri. Non è bastato il cambio di modulo iniziale, con il passaggio al 4-3-3. Così come non è bastato lanciare nella mischia dal primo minuto il tridente under 21 formato da Piovanello, Biondi e Pecorino.

Dopo un inizio choc, culminato subito nel gol dei padroni di casa, il Catania ha progressivamente provato a prendere il mano il pallino del gioco. Tanto possesso palla e predominio territoriale, ma poche occasioni da gol. Non è forse un caso, d’altra parte, se fin ora i rossazzurri abbiano all’attivo soltanto 7 gol, di cui 6 su palla inattiva o autogol. Il Teramo, dal canto suo, dopo essere passato in vantaggio, ha badato a controllare la partita con un atteggiamento stile Atletico Madrid di Simeone.

Adesso, a Torre del Grifo, bisogna subito voltare pagina e pensare al doppio impegno casalingo, rispettivamente contro la Vibonese mercoledì 18 e contro la Turris domenica 22. Uno snodo cruciale, con l’assoluto imperativo di fare punti e rimettersi in carreggiata.

Antonio Longo

Fonte foto: calciocatania.it

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