È TEMPO DI ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITÀ
Un vuoto, un vuoto di potere che qualcuno, politicamente, doveva pur colmare. Che sarebbe dovuto intervenire il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri,Giancarlo Giorgetti, in virtù alla sua delega allo sport, a sbrogliare quest’ingarbugliata matassa di sentenze e rinvii, era probabilmente auspicabile.
Invece, la prima, per non dire l’unica, risposta politica è venuta proprio dal presidente della regione siciliana Nello Musumeci che avrebbe, con un comunicato comparso sul sito dell’ Ansa, chiesto un intervento di Frattini per:“[…] chiudere questa vergognosa pagina della storia del calcio italiano…”.
Un appello, che a differenza di molti altri ha trovato risposta. O almeno potrebbe sembrare proprio così a causa della tempistica. Inaspettatamente, il presidente del Collegio di Garanzia del CONI, Frattini appunto, finora rimasto suo malgrado passivo spettatore dell’iter giuridico che l’ha visto in minoranza, ha annunciato di voler affrettare le cose e riportare la situazione all’ordine.
Con un tweet delle ultime ore ha comunicato la possibilità di far riunire il Collegio in settimana. Tutto questo, presumibilmente, per tutelare le squadre ricorsiste dai danni di questa indecisione, la FIGC da cause milionarie e il buon nome del calcio italiano da ulteriori vituperazioni.
Un atto in completa contraddizione con i toni pacati degli scorsi giorni che invitavano all’attesa della sentenza del Tar del Lazio per il 9 ottobre. In quel caso il collegio di garanzia, secondo le indicazioni del tribunale, sarebbe stato obbligato a muoversi per decidere sulla questione format.
A quel punto però forse il danno sarebbe stato incalcolabile: come avrebbero potuto infatti, 5 squadre, recuperare a ottobre le numerose giornate perse? Con diverse partite in più da giocare in un tempo così breve il campionato sarebbe stato sicuramente falsato, a prescindere dalla categoria da disputare.
“Partita finisce quando arbitro fischia” diceva Boskov, in una sua frase storica, riferendosi alla possibilità di ribaltoni, anche negli ultimi minuti, nel corso di una partita di calcio. Un corrispettivo, ahi noi, che potrebbe ampiamente riferirsi alla situazione nelle aule di tribunale, dove in poco tempo, è successo tutto e il contrario di tutto. E dove potrà succedere ancora qualsiasi cosa, perlomeno, finché un arbitro (o un giudice) non si prenda la briga di fischiare.
Simone Caffi
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