COME CAMBIA IL CATANIA IN CAMPO?
Conclusa la sessione invernale di mercato, in casa Catania è tempo di dedicare anima e corpo agli “affari” di campo.
Una campagna trasferimenti che ha visto aprire interessanti scenari di natura tattica. In particolare, per quanto riguarda il reparto arretrato, gli acquisti di due elementi duttili quali Marchese e Baldanzeddu daranno a mister Rigoli la possibilità di schierare una linea difensiva a 3, con l’obiettivo di garantire maggiore equilibrio e svincolare gli attaccanti da compiti di copertura.
Una zona del campo, quella offensiva, che ha regalato non poche novità con l’addio di Calil, Paolucci e Piscitella e l’arrivo di due uomini d’area di rigore del calibro di Pozzebon e Tavares. Due elementi che, con molta probabilità, farebbero fatica a coesistere in un modulo a tre punte, ma che potrebbero invece trovare terreno fertile in un eventuale 3-4-1-2, pronti a sfruttare le imbeccate di Mazzarani e i cross di Baldanzeddu e Djordjevic. L’obiettivo, chiaramente, è quello di regalare centimetri e peso ad un reparto rivelatosi come il tallone d’Achille di questa prima metà di stagione. Senza dimenticare le qualità di Russotto e Di Grazia, come pochi in grado di garantire imprevedibilità e fantasia alla manovra offensiva, ideali per giocare a fianco di un rapace d’area di rigore.
Poche, invece, le novità a centrocampo dove il principale scopo sarà quello di valorizzare ulteriormente l’estro di Mazzarani, un vero e proprio lusso per la categoria. La passa adesso passa a mister Rigoli che avrà l’obiettivo di trovare l’amalgama giusto per un gruppo considerato all’unanimità tra i competitivi dell’intera Lega Pro.
Antonio Longo
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